DALLE AZZORRE ALL’AFRICANO – L’anticiclone oceanico è stato finora l’assoluto protagonista di queste prime 3 settimane di luglio: non a caso, con quest’anticiclone, il caldo non ha mai raggiunto livelli eccessivi sul nostro Paese e le perturbazioni atlantiche sono rimaste ben lontane. Tuttavia, c’è stata un’alta frequenza di periodi temporaleschi, legati all’instabilità termoconvettiva ad evoluzione diurna: questa è stata enfatizzata dal fatto che i massimi dell’anticiclone delle Azzorre si sono sempre mantenuti defilati troppo ad ovest verso il comparto francese e britannico. Questo scenario inizierà a mutare già all’inizio della prossima settimana, quando gradualmente busserà alle porte l’anticiclone africano, che gradualmente spingerà masse d’aria più calde e spegnerà l’instabilità atmosferica.
FASE CALDA, A PARTIRE DA META’ SETTIMANA – La progressiva rimonta dell’anticiclone nord-africano scaturirà dal contestuale affondo di un’onda depressionaria sul Vicino Atlantico, a ridosso delle coste portoghesi e del Golfo di Biscaglia. Lo sprofondamento di questa saccatura costringerà l’anticiclone delle Azzorre a ritirarsi verso ovest ed incentiverà la risalita dell’anticiclone nord-africano in direzione del Mediterraneo Occidentale, con uno schema che vedrà di nuovo all’opera gli scambi termici meridiani. Inizialmente il respiro rovente sahariano interesserà più direttamente la Spagna e la Francia meridionale, poi a partire da metà settimana le correnti più calde tenderanno ad investire anche le regioni italiane, a partire dai versanti tirrenici e dalle due Isole Maggiori: inizierà così la vera seconda ondata di calore della stagione.
DOVE LE TEMPERATURE PIU’ ALTE? – Resta ancora in parte da sciogliere l’evoluzione dell’ondata di caldo, soprattutto riguardo l’entità e zone che risulteranno più interessate. Inoltre permangono dubbi soprattutto sulla durata dell’ondata di caldo: in precedenza sembra prefigurarsi una semplice fiammata calda, mentre invece le ultime “corse modellistiche” accentuano maggiormente la spinta africana che cercherebbe di resistere di fronte all’avanzata da ovest della saccatura atlantica. Il picco della calura potrebbe realizzarsi in corrispondenza del proprio fine settimana, quando soprattutto il Centro-Sud verrebbe investito dall’alito d’aria rovente con temperature fino a 36/38 gradi e punte anche superiori attorno ai 40° sulle Isole Maggiori e qualche area interna del Sud.
GRAN CALDO, FINO A QUANDO? – La lingua d’aria calda salirebbe anche a nord delle Alpi, espandendosi anche verso il Centro Europa. Dando retta alle ultime indicazioni modellistiche, la calura più intensa durerrebbe non più di 3-4 giorni. Attualmente il momento della svolta potrebbe configurarsi fra domenica 27 e lunedì 28 luglio, con lo sfondamento dell’aria più fresca al Nord, ove verrebbe accompagnata da violenti temporali, mentre sul resto del Paese gli effetti sarebbero più modesti con progressivo refrigerio una volta che si faranno strada le correnti occidentali a spodestare il flusso sahariano. E’ comunque ancora prematuro dare per scontata quest’evoluzione, in quanto spesso in queste situazioni l’anticiclone africano è capace d’opporre una resistenza maggiore, anche se quest’anno per ora non è mai successo.