In realtà abbiamo già evidenziato la formazione di grosse celle temporalesche in alcune aree lombarde e piemontesi (rispettivamente lago di Como e novarese). Ciò detto, sarà bene mettere in conto un’accelerazione dell’instabilità che dovrebbe riguardare un po’ tutte le Alpi e alcuni settori della Val Padana. Ma qual è la causa? Beh, l’immagine satellitare parla chiaro: c’è una grossa perturbazione che si approssima alle Alpi.
Perturbazione che trae origine dall’ostinata Depressione d’Islanda, ora collocata col proprio perno tra l’omonima isola e il Regno Unito. Spostandoci a sud, direzione Mediterraneo, si evince la maestosità di un’Alta Pressione che dalle Azzorre si estende sino all’Europa orientale. E la domanda è: riuscirà la perturbazione a vincerne la resistenza? La risposta è no.
La struttura reggerà, abbastanza tranquillamente, ma le iniezioni instabili al suo interno scateneranno quei temporali di cui s’è detto pocanzi. Tra l’altro ve ne saranno anche sulla dorsale appenninica e più occasionalmente nelle interne insulari (specie in Sardegna). A questo punto non ci resta che suggerirvi di seguirci perché tratteremo in dettaglio l’argomento col prossimo articolo.