Sta calando il sipario sul mese di luglio in una situazione vivacemente temporalesca, ma quelli in atto non sono i tipici temporali da “bel tempo”, quelli che si manifestano solo al pomeriggio per il contrasto fra il forte riscaldamento del suolo e gli spifferi d’aria più fresca in quota. Gli ammassi temporaleschi che interessano parte dell’Italia sono inglobati all’interno di un affondo ciclonico ben strutturato in quota e che prende vita dalle latitudini scandinave.
La saccatura, che si è allungata dal lontano nord, si sta assottigliando sempre più per la pressione vigorosa di un’alta pressione delle Azzorre che spinge da occidente. Presto assisteremo allo strozzamento della saccatura, non prima del transito di un perno secondario depressionario (nocciolo freddo, con termiche di -18 a 5500 metri) che nelle prime ore serali odierne lo ritroveremo sulle regioni centrali (si osservi la mappa sotto), ove apporterà un ulteriore importante contributo instabile.
Questo è il periodo più caldo dell’anno, pertanto i contrasti fra masse d’aria di tipologia diversa possono generare fenomenologia assai violenta. Questo è accaduto ieri in Toscana ad esempio, ove non solo le bombe d’acqua hanno creato forti problemi, ma anche un’eccezionale tempesta di fulmini, tanto che in appena 6 ore è stato calcolato che sono caduti la bellezza di 4350 fulmini sul territorio toscano, mettendo a dura prova il sistema elettrico.
Nella giornata odierna, in queste ultime ore, sono invece le regioni centrali quelle maggiormente interessate dalle imponenti formazioni temporalesche. La zona più colpita per il momento è quella fra l’Alto Lazio, l’Umbria e le Marche e così probabilmente sarà fino alle ore serali, come ci conferma la mappa in basso delle velocità verticali in quota, che per essere favorevoli all’ascesa della massa d’aria (moti ascensionali) devono essere negative (risultano indicate con le tonalità più scure del rosso) ed un tasso d’umidità elevato alle altezze medie della troposfera (che quindi permetta la libera convenzione).
Scrutando con attenzione la carta sotto, i fattori favorevoli per gli intensi temporali vengono a combinarsi in maniera ideale proprio sul cuore centrale della Penisola (fino ad inglobare la Romagna), ma anche in parte sul Molise, sul Gargano, qualche settore di Calabria, Sicilia e dell’Arco Alpino. Si noti come anche una porzione del Mar Adriatico presenterà velocità verticali molto negative ed umidità elevata in quota, ma d’altronde, come già sottolineato in precedenza, si tratta di un’instabilità diffusa, non concentrata solamente sulle zone montuose o limitata alle ore più calde del giorno.