E’ un fenomeno che accade soltanto negli ultimi anni o forse rappresenta un piccolo pezzo di un puzzle ben più antico? Un nuovo studio su carote di sedimenti provenienti dal mare al largo della dell’Antartico occidentale, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature, potrebbero dare alcune fondamentali risposte per aiutare i ricercatori a capire gli effetti del riscaldamento globale sul continente di ghiaccio.
Secondo Sevnel Amilia e i colleghi dell’University College di Londra e dell’Università di Washington, la temperatura del mare nella regione è diminuita negli ultimi 12 mila anni da 3 a 4 gradi Celsius. Durante il secolo scorso, invece, ha riguadagnato 3-4 gradi.
Come indicato nella relazione, per circa 2.000 anni la superficie sembra avere sostanzialmente risentito dei fenomeni El Nino e La Nina che avvengono nell’Oceano Pacifico.
Grazie allo studio sul carotaggio, effettuato su campioni della lunghezza di 43 metri, gli scienziati hanno cominciato a rivelare i segreti del clima dell’Antartide com’era in passato. Secondo il professore dell’Università di Glasgow, James Bentley, “è un passo che aiuterà a comprendere gli effetti delle condizioni meteorologiche sul Pacifico, che, se dovessero intensificarsi, potrebbero portare a delle ripercussioni sul livello del mare.
“Le aree costiere dell’Antartide sono luoghi di forte interazione tra il vento, il mare e il ghiaccio e possono influenzare il mondo intero”, si legge su Nature. “Resta tuttavia da valutare il fatto che le aree oggetto di studio sono state studiate di meno – in termini di variabilità climatica – rispetto a qualsiasi altro punto sulla Terra”.