Gli ultimi aggiornamenti, infatti, attenuano sensibilmente l’avvento del clima mite in Europa, ed anche all’arretramento del gelo russo verso gli Urali.
Alla fin fine giriamo attorno allo stesso dilemma, ma nessuno di noi ha la sfera di cristallo per definire cosa accadrà tra 10 e soprattutto 15 giorni.
I Centri Meteo Mondiali elaborano modelli matematici che un giorno sì e l’altro no, tracciano le conseguenze del precoce raffreddamento russo, che non sarà di certo spazzato via definitivamente dai flebili venti miti che soffieranno tra qualche giorno.
Si ha la sensazione di vivere una stagione invernale differente dalle altre in Europa. E senza andare in Russia a cercare il freddo che è di casa, ma che in Siberia ha raggiunto quasi dei record, possiamo citare il precoce gelo che qualche giorno fa ha interessato le Isole Britanniche, dove persino a Londra la temperatura ha raggiunto -8°C.
Postremo anche citare le grandi nevicata, di entità storica che si è avuta a Stoccolma ed in diversi Paesi del Mar Baltico. Il gelicidio caduto per giorni su Mosca mentre a qualche centinaio di metri dal suolo era in atto un’ondata di caldo. Il freddo imponente della Scandinavia, la neve precoce come non succedeva da mezzo secolo a Tokyo.
Ma dobbiamo anche sottolineare che fa più caldo della norma nel Polo Nord, con anomalie che persistono sulla soglia dei 20°C sopra la media.
L’Inverno meteorologico è appena iniziato, e già si sono avuti eventi meteo estremi, con freddo o neve in varie lande del nostro Emisfero.
E poi ci sono gli scienziati di vari Paesi del nostro emisfero che hanno avvertito che questo o quel posto potrebbe avere un Inverno gelido.
Per carità, di proiezioni se ne fanno ogni anno e non solo per l’Inverno, ma gli scienziati dedicano la loro vita alla ricerca, allo studio, e allora ben più di qualcosa di vero ci sarà, ma ciò non vuol dire che in Europa avremo un’ondata di gelo storica, in quanto nessuno può prevederlo con sicurezza. In effetti si tracciano solo delle possibilità perché ci sono dei parametri atmosferici favorevoli.
La mappa che accompagna questo editoriale deriva da un’elaborazione GFS di sabato 3 dicembre 2016, e ci mostra come l’Anticiclone europeo, dopo aver spinto oltre gli Urali il gelo, poco prima della 3° decade del mese, lo richiami verso l’Europa. E quello che viene tracciato si chiama Buran, ovvero gelo siberiano. Ma replichiamo il concetto, è uno dei vari trend che dovranno essere confermati più avanti.