Un nubifragio di eccezionale intensità si è abbattuto oggi su Milano, dove ha raggiunto la soglia di alluvione lampo. I rilevamenti di Milano zona Città Studi indicano che tra le ore 6:30 e 6:45 è caduta pioggia per 30,8 millimetri, nei successivi 15 minuti sono stati misurati 38 millimetri ed altri 15 millimetri sino alle 7:15. Un totale di 84 millimetri in 45 minuti. Un ulteriore violento temporale tra le 7:45 e 9:15 ha scaricato circa 50 millimetri di pioggia. I rilevamenti pluviometrici cittadini indicano accumuli che oscillano dai 100 ai 190 millimetri (fonte dei nostri dati sommati a quelli del Centro Meteo Lombardo).
E’ stato un fenomeno temporalesco da citare in letteratura scientifica, al pari dello storico nubifragio londinese del 14 agosto 1975, quando caddero 170 millimetri in tre ore e le auto parcheggiate nelle strade galleggiarono. Milano non si ferma mai, non si è fermata neppure a seguito degli oltre 40 centimetri di neve caduti tra il 6 e 7 gennaio 2009, quando metropoli come Parigi e Berlino, con nevicate meno abbondanti rallentano sino a fermare ogni attività esterna alle abitazioni: chiudono uffici e scuole, la gente viene invitata a restare a casa.
2 luglio 2009, è pomeriggio, dopo una mattinata soleggiata, su Roma il cielo diventa nero come la pece, il brontolare del temporale avverte dell’incombere del brutto tempo. Anche nei giorni precedenti la Capitale aveva veduto temporali pomeridiani, più tipici dei piccoli paesi dell’Appennino, che le correnti in quota da nord trasportavano sino alla città. Il temporale del 2 luglio è violentissimo: i quartieri orientali della città sperimentano una grandinata insolita per la zona, i chicchi di grandine superano le dimensioni di 3 cm di diametro, cadono fitti fitti, il vento è a raffiche. I proiettili di ghiaccio danneggiano le auto, infrangono i vetri, rompono le foglie dagli alberi. In alcune zone della città viene misurata pioggia sino a 90 millimetri in poche decine di minuti. E’ stato un nubifragio.
A differenza del temporale avvenuto stamattina su Milano, quello di Roma ha interessato con la sua massima intensità un’area ristretta di territorio, con disagi più limitati.
Si dice che il nostro clima si stia tropicalizzando, ma è difficile inquadrare questi eventi. E’ verosimile dire che si passa da un estremo all’altro in poco tempo, che se sino a qualche anno fa si parlava di siccità e caldo, ora si scrive degli accessi della pioggia. Tuttavia, gli archivi meteorologici ci raccontano che il meteo estremo c’è sempre stato, con notizie e dati di terribili burrasche invernali seguiti da estati molto calde e secche, o di grandi alluvioni.
Ai giorni d’oggi la meteorologia (c’è chi la chiama più semplicemente meteo) ottiene molto più interesse che nel passato, ed un normale temporale estivo diventa il soggetto di video e foto che alimentano la rete del web. E’ aumentata l’attenzione per il tempo atmosferico, e quindi l’impressione che il clima sia cambiato può essere alterata dalla soggettività.
Cambiamenti, però ce ne sono eccome rispetto al recente passato, qualsiasi ne siano la cause, negli ultimi decenni stiamo sperimentando una strana accentuazione delle modifiche del tempo atmosferico. Il Global Warming è un fatto reale, e le conseguenze possono incrementare la frequenza degli eventi estremi nelle regioni a clima temperato. Inoltre, le maggiori città detengono il triste primato del più forte cambiamento climatico, con temperature mediamente più elevate della campagna, e tutto ciò si trasforma in temporali locali e molto intensi.