Il ricercatore Richard Gross del NASA Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, in California, ha applicato un modello complesso per eseguire un calcolo preliminare, teorico, di come il terremoto del Giappone – il quinto più grande dall’inizio del ‘900 – abbia influito sulla rotazione terrestre. I suoi calcoli indicano che cambiando la distribuzione della massa terrestre, il terremoto giapponese dovrebbe avere causato una lieve accelerazione del moto di rotazione della Terra, accorciando la durata del giorno da circa 1,8 microsecondi (un microsecondo è un milionesimo di secondo).
I calcoli mostrano inoltre come il terremoto potrebbe aver spostato la posizione dell’asse terrestre di circa 17 centimetri (6,5 pollici), in direzione 133 gradi di longitudine est.
Entrambi i calcoli potranno esser rivisti nel momento in cui i dati sul sisma saranno ulteriormente perfezionati.
Molto interessante il confronto con terremoti di simili proporzioni avvenuti di recente. Quello che avvenne in Cile lo scorso anno, di magnitudo 8.8, si stima che dovrebbe avere accorciato la durata del giorno di circa 1,26 microsecondi e spostato l’asse terrestre di circa 8 cm (3 pollici). Per quanto riguarda invece quanto accadde nel 2004 nell’Isola di Sumatra, ove il terremoto registrò una magnitudo di 9.1, i calcoli hanno rivelato che dovrebbe avere accorciato la durata del giorno di 6,8 microsecondi e spostato l’asse terrestre di circa 7 centimetri, o 2,76 pollici. L’influenza di un terremoto sulla rotazione della Terra dipende dalla sua intensità (magnitudo), dalla localizzazione e dalle modalità di scivolamento delle placche tettoniche.
Gross afferma che, in teoria, tutto ciò che ridistribuisce la massa della Terra determina delle modifiche nella rotazione della Terra.
” La rotazione della Terra cambia in continuazione a causa di terremoti, non solo. Anche dei cambiamenti dei venti atmosferici o delle correnti oceaniche ne possono condizionare il moto rotatorio. Nel corso di un anno, la lunghezza del giorno aumenta e diminuisce di circa un millesimo di secondo, ovvero di una quantità circa 550 volte più grande dei cambiamenti causati dal terremoto giapponese. Anche la posizione dell’asse terrestre cambia di circa 1 metro (3,3 piedi) nel corso di un anno, ovvero circa sei volte in più rispetto al cambiamento provocato dal sisma Giapponese”.
Gross sostiene però che mentre siamo in grado di misurare gli effetti dell’atmosfera e dell’oceano sulla rotazione della Terra, quelli dei terremoti, almeno fino ad oggi, sono stati troppo piccoli per poter essere misurati ed analizzati adeguatamente. Quel che è plausibile affermare è che, allo stato, i cambiamenti nella rotazione terrestre e la variazione d’asse provocati dai terremoti non dovrebbero avere alcun impatto sulla nostra vita quotidiana. “Questi cambiamenti sono assolutamente naturali e accade fin da quando si effettuano rilevazioni in tal senso”, conclude Gross. “La gente non dovrebbe assolutamente preoccuparsi”.