Le scorse settimane, scrutando tra i vari modelli matematici di previsione, s’intravedevano segnali invernali incoraggianti. I dubbi erano tanti, inutile nasconderlo, anche perché si veniva da un’intera stagione mancata. Eppure, statistiche alla mano, iniziammo a crederci. Troppa l’energia accumulata dal Vortice Polare, troppo lo squilibrio termico tra il Polo e l’Equatore. Prima o poi, lo sapevamo, la natura avrebbe scelto la via più breve per riequilibrare il tutto.
Che sia troppo tardi è vero: inutile, a questo punto, immaginarci irruzioni fredde memorabili. Non ci sono le condizioni e mancheranno anche in futuro. Ma di certo non mancherà occasione per scambi meridiani accesi, repentini, in grado di rammentarci che anche marzo può avere caratteristiche fortemente invernali. Cenni in tal senso sono arrivati negli ultimi giorni, ma qualcuno potrebbe obbiettare che si tratta di dinamiche prettamente primaverili.
A nostro avviso entrambe le opinioni sono esatte. Perché se è vero che nei periodi transitori è facile osservare manovre tipiche del passaggio stagionale, è altrettanto vero che quelle stesse manovre possono assumere connotati o dell’una o dell’altra. Non stupiamoci, quindi, se nelle carte previsionali appaiono scenari invernali ancor più marcati. Potrebbe intervenire l’Artico, la prossima settimana, portando un ulteriore abbassamento delle temperature e nevicate a bassa quota.
Se dovesse succedere non ci sarebbe nulla di strano. E’ il viatico che pian piano condurrà alla bella stagione. Le giornate s’allungano, il sole è più alto all’orizzonte e le temperature aumentano. Le belle giornate diverranno sempre più frequenti e il freddo, quello che per un’intera stagione ha scelto di snobbarci, ci saluterà definitivamente. Ma prima di allora, saremo ben lieti di accogliere nuove fasi di maltempo e magari anche un po’ di neve.