Durante la serata di ieri, il transito di un fronte freddo e instabile ha scatenato la risposta temporalesca su alcune zone del Nord-Est e del Centro Italia. Vi sono stati acquazzoni, grandinate e nevicate sulle zone alpine del Nord-Est e su alcune zone dell’Appennino Centro-Settentrionale.
Lo sviluppo di questi primi fenomeni convettivi annuncia il cambio di stagione.
I temporali infatti, al Nord Italia, durante la stagione invernale sono un evento piuttosto raro, ma negli ultimi anni la loro frequenza nel trimestre più freddo sembra sia aumentata.
Questo probabile aumento dei temporali invernali testimonia della maggiore energia in gioco in atmosfera che è coerente con le teorie del Global Warming.
I temporali invernali tuttavia si possono presentare a latitudini anche assai più elevate di quelle italiane e in climi freddi continentali, e quest’anno abbiamo avuto degli esempi persino in Siberia!
Ma torniamo a noi e al cambio di stagione. Siamo dunque giunti all’epilogo dell’inverno? Gli ultimi 10/15 giorni hanno visto in realtà grosse novità sul panorama meteo italiano.
Innanzitutto sono tornate le piogge al Centro-Nord, sono arrivate le nevicate sulle Alpi e sull’Appennino Settentrionale, mentre al Sud hanno prevalso correnti mitissimi dai quadranti meridionali che a tratti e localmente hanno portato temperature record per la stagione.
Se andiamo ad analizzare le temperature degli ultimi 7/10 giorni, troveremo in effetti che al Nord ha fatto solo poco più caldo della media, proprio per la frequente presenza di perturbazioni dal Nord Atlantico, mentre al Sud ha fatto caldissimo, con anomalie termiche che hanno raggiunto anche i 4/5°C oltre la norma (e a livello giornaliero anche 10°C!).
Questa ritrovata dinamicità del meteo, fatta di incursioni di aria polare marittima (attenzione, l’aria polare marittima in meteorologia è quella che viene dal Nord Atlantico, non dal Polo Nord!) alternata a rimonte temporanee dell’alta pressione subtropicale, dalle ultime proiezioni dei modelli matematici sembra possa proseguire fino alla fine del mese e probabilmente anche per un tratto del mese di marzo.
Verso fine mese è atteso un nuovo vigoroso peggioramento atlantico, che potrebbe portare piogge molto intense prima al Nord-Ovest, poi sulle regioni centrali tirreniche e al Nord-Est, con nuove ingenti nevicate in montagna e forse localmente fino a quote collinari. Probabilmente sarà seguito da una nuova transitoria rimonta dell’Alta Pressione.
Ciò che sembra rilevante, ed è la novità meteo delle ultime due settimane, è il ritorno non fugace ma sistemico delle perturbazioni atlantiche, che praticamente erano assenti in forza dall’Italia da inizio 2015, salvo qualche breve apparizione.
Potrebbe essere il leit-motiv della primavera 2016? Secondo alcune proiezioni climatiche di cui vi abbiamo già esposto nei giorni scorsi, queste perturbazioni potrebbero continuare ad interessare principalmente il Nord Italia, mentre al Sud le correnti occidentali potrebbero presentarsi nella loro versione mite piuttosto che perturbata.
Ma ci sono ancora possibilità di rilevanti ondate di freddo prima della conclusione della stagione? Posto che in meteorologia non si può dare nulla per certo e scontato, è difficile ormai che possano giungere ondate di gelo. Il dominio delle correnti occidentali appare netto. Tuttavia non sono per nulla da escludere incursioni fredde dal Mar Glaciale Artico, ovvero irruzioni artico marittime, ben più fredde di quelle polari marittime e che hanno proprio in primavera la loro maggiore probabilità di verificarsi a causa del rallentamento del Vortice Polare.
E del resto, una di queste, piuttosto intensa, ha colpito recentemente la Penisola Iberica e il Nord-Ovest dell’Africa, e nulla esclude che un’altra in un futuro più o meno prossimo, possa colpire l’Italia, o che vi possa essere un temporaneo avvento di correnti fredde, ma non gelide, continentali. Ma saremo già in Primavera, con la fenomenologia tipica di quella stagione, assai differente da quella invernale soprattutto al Nord Italia, e anticipata dagli eventi temporaleschi di ieri sera.