Si riparla di caldo, di caldo in arrivo sull’Italia come se la calura estiva fosse un evento meteo eccezionale, fuori dalla norma.
Siamo d’estate, in quello che per antonomasia è il periodo più caldo dell’estate: i mari toccheranno in media le temperature più elevate, l’aria sarà spesso umida, oltre che calda. Ho sempre vissuto questo periodo desiderando il refrigerio che gradualmente dopo Ferragosto si dovrebbe far strada, anche se negli ultimi anni, sovente dopo metà agosto non sono mancate nuove ondate di caldo.
Come tutti i giorni ho visto mappe, meteogrammi, spaghetti e quanto di altro disponibile attraverso Centri Meteo europei, italiani e americani ed emerge questa riflessione, da prendere come tale e non come una previsione, chiedendo scusa per l’esternazione.
L’estate 2004, sotto il profilo termico è tra le più normali degli ultimi anni: è forse paragonabile a quelle precedenti agli anni ’90. Si profila anomala per il tipo di circolazione atmosferica che l’ha caratterizzata e che potrebbe presentare nelle prossime settimane.
All’apparenza è un elemento che in un’analisi superficiale può apparire irrilevante, dato che il caldo lo abbiamo avuto con intensità sopportabile, che lo avremo con valori tutto sommato abbastanza prossimi alla media, tranne talune località.
Eppure ci si ostina a diffondere notizie allarmistiche, su calure imminenti, come se si stesse scrivendo un thriller.
Anche se il caldo di qualche giorno fa è stato in alcune località italiane intenso, non ha toccato livelli allarmanti nelle grandi città, anche se per brevi periodi, specie al Nord Italia, settore occidentale, si sono raggiunti picchi notevoli, persino prossimi ai record.
E’ quindi sempre molto difficoltoso con le parole dare una definizione esatta ad un evento meteo avvenuto e di previsione, senza rischiare il paradosso e l’errore.
La mia riflessione.
Il periodo di vacanza, di lavoro, o di normale vita quotidiana, che avremo in generale in Italia, se non smentito domani stesso dai modelli matematici, sarà influenzato dal normale caldo dell’estate, con tendenza a picchi termici di due, tre grandi centigradi oltre i valori medi. Solo nelle regioni dal clima continentale si avranno picchi anche di 5°C oltre la media del trentennio di riferimento, quando d’estate faceva meno caldo e nel Nord Italia pioveva con maggiore regolarità e meno violenza.