I modelli a scala globale sovente ci offrono scenari di previsione estremi sul lungo termine, oppure ostacolano ogni cambiamento del tempo, insomma, non si vedono mai molte vie di uscita ad una situazione di blocco.
Siamo in una fase dell’inverno che fa bene alla natura ed all’uomo. Il sole di una giornata rigida è comunque piacevole a persone e animali, oltre che alla natura; in particolare nel profondo sud del Mar Mediterraneo, non è insolito avere per la fine di gennaio un timido risveglio vegetativo con il fiorire dei mandorli.
Siamo entrati in una fase climatica chiamata “le secche di gennaio”. La tradizione ci insegna come dopo l’inizio d’inverno, quello caratterizzato dalle burrasche assai simili all’autunno, si trascorre un periodo di calma, di tempo tranquillo, in attesa di scenari più marcatamente invernali.
Ad oggi, in linee generali, possiamo dare un ottimo giudizio all’inverno, che ha avuto una forte propensione alla normalità, e nel proseguo si farà sentire anche al Centro Sud, dove la media climatica vuole che scoppino diverse ondate di freddo dopo metà gennaio ed in febbraio.
Ed anche l’Italia del Nord Ovest, prima o poi, potrebbe avere la neve rubata, quella che reclama di diritto, quella che ha sempre avuto in questo tempo.
Inverno finito? No, l’inverno è solo all’inizio, e nei prossimi giorni, chi potrà, godrà giornate soleggiate sui monti, ma farà assai freddo, in Russia si crea un’area di gelo che influenzerà marginalmente anche l’Italia.