La collezione di accurate e tempestive informazioni sulla vegetazione nel mondo rappresenta uno degli impieghi più importanti del telerilevamento in quanto il reperimento con tecniche in situ è spesso costoso, lungo e in qualche caso non realizzabile.
Tramite l’opportuna manipolazione delle immagini multispettrali è possibile individuare un rapporto adimensionale e normalizzato che fornisca informazioni circa la copertura e lo stato si salute delle aree vegetate.
La vegetazione in salute generalmente riflette dal 40% al 50% dell’energia incidente nel vicino infrarosso (0.7-0.11 micron) con la clorofilla presente che assorbe circa l’85% dell’energia visibile incidente (0.4-0.7 micron), con un picco di riflettanza proprio nel verde (vedi immagine).
La vegetazione morta o senescente riflette una quantità maggiore di radiazione rispetto a quella sana per tutto il campo del visibile mentre rimane a valori più bassi nella regione dell’infrarosso riflettivo.
Il suolo arido presenta invece un comportamento riflettivo intermedio.
Sulla base di queste differenze si stima il così detto NDVI (NORMALIZED DIFFERCENCE VEGETATION INDEX) come rapporto tra la differenza delle Riflettanze nel Vicino Infrarosso e nel Rosso e la loro somma.
L’applicazione delle procedure di preprocessing all’immagine acquisita ha lo scopo di ridurre l’effetto atmosferico e correggere quello solare per poter lavorare su immagini normalizzate nelle varie bande.
Nel nostro caso si è lavorato su immagine MODIS-TERRA con risoluzione spaziale di 250 metri campionata a 12 bit e bande a 0.659 micron e 0.865 micron.
Una volta calcolato l’NDVI si è proceduto all’assegnazione dei colori su base arbitraria per rendere la mappa più appariscente.
I valori oscillano in genere da 0.05 a 0.8 circa secondo una scala quasi-universalmente riconosciuta.
Si nota immediatamente dal confronto con l’immagine di Marzo dove è presente pure la neve sui rilievi maggiori di Gennargentu e Marghine-Goceano, come le abbondanti precipitazioni primaverili abbiano dato vigore alla copertura vegetativa ai massimi della stagione.
E’ da notare che per esigenze di spazio le immagini risultano fortemente rimpicciolite ma nella loro dimensione iniziale permettono di distinguere chiaramente i grossi centri urbani nonchè gli invasi idrici.
Articolo gentilmente inviato alla redazione da Enrico Cadau