Chi ci segue quotidianamente non troverà difficoltà nell’interpretare un titolo che apparentemente potrebbe dar luogo a svariate letture. Quante volte infatti abbiamo fatto riferimento alle onde determinate dalle ondulazioni (si perdoni il gioco di parole) delle correnti d’alta quota. O quante altre abbiamo parlato degli scambi di calore in senso meridiano. Ebbene, il significato è sempre interpolabile allo stesso modo: continentalizzazione del clima e mancanza della mite influenza oceanica.
Ma forse si potrebbero fornire ulteriori interpretazioni come ad esempio l’intervallo intercorrente tra un’onda e la successiva, o ancora le condizioni meteorologiche apportate dalla stesse. Oppure la durata di un’onda. Quel che non cambierebbe sostanzialmente sarebbe il significato datogli poco sopra, ossia un clima più che mai dominato da profondi scambi di calore da Nord verso Sud e viceversa.
Però c’è un aspetto che desta particolare interesse, sul quale abbiamo già brevemente discusso nel corso di un recente editoriale. Tale elemento è rappresentato dall’intervallo verificatosi tra un’onda e la successiva, perlomeno in termini di effetti meteorologici sul nostro bacino del Mediterraneo. E tutto ciò è appurabile dal non lontano mese di maggio fino alla data odierna, il 30 luglio del 2005.
Già, proprio cosi, perché analizzando l’andamento della stagione estiva ancora in essere non si può certo trascurare il fatto che le più importanti ondate di caldo si siano verificate alla fine di ogni mese. Come non ricordare l’ultima decade del mese di maggio, quando il caldo si affacciò per la prima volta sulla nostra Penisola. O ancora la fine del mese di giugno, quando, specialmente sulle regioni settentrionali, si toccarono punte massime in molti casi da record per il periodo. Sino ad arrivare a questi ultimi giorni, con l’ultima fase molto calda.
Ora, se consideriamo che dopo ogni fase calda ne è seguita un’altra altrettanto fresca, spesso dettata dall’attivazione di venti Nord occidentali, sembra che vi sia stato un meccanismo dalla precisione certosina nel rispetto di tempi scanditi da un orologio svizzero. Non ci stupisce quindi trovarci nuovamente alle prese con venti provenienti da Nordovest che, specie nei prossimi giorni, porteranno ad un nuovo calo delle temperature, in alcuni casi addirittura sensibile.
Ecco quindi che il titolo, da qualsiasi parte lo si voglia leggere, porta ad un’unica conclusione. Che poi le strade da percorrere siano differenti poco importa. L’elemento che rimarrà impresso della stagione estiva del 2005 sarà la ciclicità con la quale certi tipi di configurazioni bariche si sono ripetute. E magari continueranno a ripetersi anche nell’oramai prossimo mese di agosto.