Una decina di giorni fa esordimmo con un articolo che accese le speranze degli amanti del gelo e della neve. Definimmo gli eventi futuri potenzialmente esplosivi e ponemmo l’accento sulla linea sottile che avrebbe separato “l’evento” da un “episodio”. Ora… cos’è stato? Se per evento intendiamo qualcosa d’eccezionale, sì, lo è stato. Le temperature raggiunte in varie località peninsulari è da decenni che non si registravano. Anno 1985? Anche. Non storcete il naso, non c’è bisogno. Quello fu un evento memorabile, paragonabile per intensità a pochi altri. Ma provate a domandare ai britannici che pensano di Dicembre. O di Novembre. Se preferite, magari, rammentategli l’Inverno scorso.
Ma potreste chiederlo ai tedeschi, o ai francesi. Ai Belgi magari, o agli olandesi. Insomma, c’è l’imbarazzo della scelta. Che vogliamo dirvi? Semplice. Che si sta realizzando un avvio stagionale memorabile. L’Europa è assediata dal gelo e coperta da tonnellate di neve. Aeroporti in tilt, treni fermi, auto in crisi. Persino i carburanti e ancor peggio le scorte alimentari sono a rischio. Per fortuna sembra che all’orizzonte ci sia una tregua, ma potrebbe rivelarsi di breve durata.
E’ evidente che il titolo, “un gelido Inverno 2010/2011”, è più che altro una provocazione. Potrebbe anche accadere che nei prossimi due mesi – Gennaio e Febbraio – si risvegli l’Atlantico a faccia schizzare verso l’alto le temperature. Concedeteci però il gioco. Che poi, se aveste un po’ di dimestichezza delle dinamiche bariche alle alte quote dell’atmosfera, sapreste che un’eventuale ipotesi atlantica è la meno probabile. Le più alte puntano in diverse direzioni. Verso la Russia, verso la Scandinavia, verso il Polo. Verso il gelo.
L’Atlantico è sempre là, attenzione. E’ a portata di mano e ce ne stiamo accorgendo. Al Centro Sud è mite, al Nord si assaporano gli ultimi freddi prima di un graduale addolcimento. Chi pensa all’Atlantico in gran spolvero sbaglia. Sapete da cos’è dettata la riapertura della porta oceanica? Dalla possente irruzione Polare che sta investendo gran parte dell’Europa. E’ stata talmente forte ed estesa che ha sfondato in Atlantico. Ovviamente il contrasto con l’aria umida e mite ha generato dei fronti perturbati, alcuni dei quali transiteranno in Italia sotto il Natale.
Che noia l’Atlantico! Vero? Se state leggendo l’editoriale è perché siete amanti del freddo, del gelo, della neve. Se rientrate in quella categoria starete annaspando tra i Modelli alla ricerca di una via di fuga. Beh, se non li avete guardati o magari li osservate e non li capite, non crucciatevi. Ci siamo noi. Sapete che dicono? Che il nuovo anno potrebbe cominciare nella morsa del gelo. Lungi da noi entrare in discorsi tecnici assolutamente incomprensibili – tranne agli addetti ai lavori – quel che conta è capire modi e tempi di un altro “evento”.
Anzitutto c’è una figura che s’è rivista l’anno passato dopo un lungo periodo di latitanza: l’Anticiclone Russo Siberiano. Poi c’è il Vortice Polare sconquassato. Non ora, perché se tornerà l’Atlantico è anche perché sta cercando in tutti i modi di ricomporsi e vi riuscirà soltanto per breve tempo. E infine abbiamo l’Alta Pressione delle Azzorre. Coniugate i due Anticicloni, metteteci dei nuclei gelidi a spasso per le medie latitudini e il gioco è fatto. Gelo.
Non vogliamo illudere nessuno, semplicemente informarvi del fatto che nelle prossime settimane potrebbero mettersi in moto – con movimento retrogrado est/ovest – della palle di gelo e neve. Transiteranno a nord delle Alpi? O seguiranno la stessa direzione della scorsa settimana? Sembra che il trend di quest’anno sia diverso. Nell’Inverno 2009/2010 passarono svariate volte sull’Europa centro occidentale. Stavolta potrebbero gettarsi più a sud e coinvolgere direttamente la nostra Penisola. Ed allora? Sarà un Inverno memorabile? Lo sapremo tra qualche mese.