Nell’ultimo aggiornamento dei modelli matematici è tangibile una minore entità di tutti gli eventi atmosferici associati all’irruzione di aria fredda. Ma c’è una spiegazione che vi invitiamo a leggere. Siamo in fase pre-evento, alla semi ritrattazione dei modelli matematici.
E’ da anni che chi si occupa di previsioni meteo si imbatte in quella che definiamo ritrattazione dei modelli matematici di un evento atmosferico. In specie questa variazione è osservabile quando si è prossimi (distanza temporale di qualche giorno) ad un importante cambiamento del tempo (circolazione atmosferica).
I modelli matematici non tracciano linee di tendenza perfette, offrono nei diversi aggiornamenti (in genere sono 4 aggiornamenti giornalieri) nuove sfaccettature del trend atmosferico.
In gergo tecnico ogni nuova elaborazione viene detta run, ovvero corsa. Per alcuni modelli matematici ogni corsa è composta di numerose elaborazioni di cui una sola diventa run ufficiale.
Nelle rappresentazioni grafiche, le varie elaborazioni di ciascuna corsa compongono il termine “spaghi” o “membri”.
Da questa caotica serie di informazioni deriva una proiezione ufficiale, che anche a 24 ore dal momento previsionale presenta varie alternative e incertezze. La previsione modellistica è una proiezione di probabilità e mai una certezza, mentre quelle che poi vengono diffuse in formato testuale diventano previsioni meteo e non sicurezze.
Nessun essere umano fa o ha mai fatto previsioni infallibili. Chi afferma che ai tempi di… le previsioni erano migliori di oggi afferma sciocchezze. Oggi la meteorologia ha ottenuto una scala di sicurezza decina di volte superiore a 10-20-30 anni fa, ma in ambito previsionale non è una scienza perfetta, anche perché pure i dati rilevati sono sovente solo una stima e inesatti.
Pertanto, maggiore è drastico il cambiamento o l’evento atmosferico previsto, più grande può essere il margine di errore.
Ma per fortuna, ad una ritrattazione dei modelli matematici segue spesso un aggiustamento con vari epiloghi:
– un ritorno più o meno parziale alla proiezione originaria
– una minor ritrattazione
– un aggravamento dell’evento meteo estremo
Non ci resta che attendere il prossimo run, sempre che sia sufficiente per avere maggiore affidabilità sull’evento che avverrà nel corso del fine settimana.
E affermare che non si fanno previsioni oltre le X ore è pura idiozia. In tutto il Mondo (e non ci riferiamo solo agli USA) vengono diffuse previsioni meteo sino a 15 giorni, ma all’estero c’è una maggiore preparazione di base dell’utenza e la consapevolezza che si tratta di linee di tendenza e non certezze.
Avrete di certo visto più di una volta le mappe che tracciano la rotta degli Uragani verso il Nord America, dove è attivo il più efficiente sistema di previsioni meteorologiche. Rammenterete l’incertezza costante della rotta che viene indicata per gli uragani. Rotta che presenta una dispersione crescente quanto più distante è il giorno della previsione.
La meteorologia modellistica è un caos, ed in questo ambiente si deve trovare una linea, una traccia che sia coerente.
Rammenterete la frase che dice “effetto farfalla”, locuzione che racchiude in sé la nozione maggiormente tecnica di dipendenza sensibile alle condizioni iniziali, presente nella teoria del caos. L’idea è che piccole variazioni nelle condizioni iniziali producano grandi variazioni nel comportamento a lungo termine di un sistema. L’effetto farfalla viene utilizzato ancora oggi in meteorologia.
Quest’oggi, per buona parte del giorno, chi si occupa di previsioni meteo troverà davanti a se una semi ritrattazione dei modelli matematici. Una situazione vissuta tante volte. E allora che fare? Prendere tempo, per oggi è meglio attendere la nuova emissione dei modelli matematici nel run 12Z, che assieme a quello detto 00Z appaiono dei capisaldi perché, pare che dispongano di maggiori dati di osservazione sul tempo che fa.
I dati di partenza, detti di inizializzazione di un modello matematico, sono le migliaia di osservazioni meteorologiche necessarie per dare l’input ai calcoli.