La caldissima estate dell’anno 2003 sembra aver lasciato in eredità il timore diffuso di affrontare la stagione estiva. Le comprensibili preoccupazioni della gente comune, o parte di essa, anziani soprattutto, sembrano ulteriormente indotte in questi giorni dai messaggi allarmistici trasmessi dai principali organi di informazione circa l’ondata di caldo che ci sta interessando e che ci interesserà nei prossimi giorni, talvolta con l’indicazione che il grando caldo durerà per mesi.
E’ d’obbligo informare i lettori che l’anticipo di estate che stiamo vivendo e che avrà il suo clou nel week-end, ha già portato valori record di temperatura per il mese di maggio in Spagna e Francia e che forse potrà portarli anche in alcune zone della Val Padana o delle valli interne della nostra Penisola, causando talora disagio fisico, tuttavia al momento non c’è un solo elemento che possa far pensare ad un persistere per molti giorni di questa configurazione barica particolarmente penalizzante per l’Europa sud-occidentale.
I principali modelli globali “deterministici” di previsione meteo a breve e medio termine, che il MeteoGiornale elabora giornalmente sulla base dei dati sorgente diffusi dall’istituto americano NCEP (National Center of Environmental Prediction), sembrano infatti indicare già a partire da lunedì/martedì della prossima settimana un’attenuazione della campana anticiclonica di matrice sub-tropicale che ci sta attualmente interessando, per l’ingresso di aria più fresca dall’Oceano Atlantico che dovrebbe dare origine a temporali piuttosto diffusi, prima su Penisola Iberica e Francia, in seguito sull’Italia specie quella del Centro-Nord. Siamo dunque in presenza di una eclatante fase calda ma di durata limitata.
I modelli deterministici di previsione non ci aiutano però a sapere che tempo farà per un periodo successivo ai 7/10 giorni, e solo abbinati alle tecniche probabilistiche denominate “Ensemble” ci possono fornire valide quanto generiche indicazioni fino a circa 15 giorni di distanza.
Per sapere come sarà il tempo dei prossimi mesi dovremo quindi affidarci ad altre tecniche e modelli. Tali tecniche e modelli, perlopiù basati su metodi di elaborazione statistica o sull’interazione tra vari indici climatici e che vengono sviluppati da diversi enti meteo-climatologici, non sono al momento così affidabili da poterci autorizzare a fare affermazioni categoriche e certe sul tempo che farà nei successivi mesi. Ogni previsione di questo tipo dovrebbe quindi contenere sempre l’indicazione che trattasi di previsione sperimentale soggetta ad ampi margini di errore.
Per essere più chiari ed andare nel concreto, nessuno al momento può sapere che tempo ci sarà a Ferragosto, se sarà caldo e soleggiato, se sarà afoso e nuvoloso o fresco e temporalesco. L’estate potrebbe anche presentarsi mediamente calda o molto calda, ma temporalesca proprio nei giorni a cavallo di Ferragosto, o al contrario mediamente fresca ed instabile, ma con belle e calde giornate di sole proprio a Ferragosto.
E’ possibile invece solamente fornire indicazioni di massima sull’andamento di una stagione, prevedere la disposizione generale delle principali figure bariche (alte e basse pressioni) a livello continentale, prevedere l’andamento di alcuni indici climatici che a loro volta sono importanti per stabilire se in una data e sufficientemente ampia regione geografica potranno prevalere condizioni di tempo stabile o instabile, più o meno caldo rispetto alla norma, sempre tenendo conto degli ancora elevati margini di errore a cui questo tipo di previsione può portare.
Per questo motivo riteniamo ingiustificato allarmare la popolazione con previsioni di caldo continuo per tre mesi o di caldo atroce nei prossimi giorni. I 40 gradi che si sente talora affermare verranno raggiunti nel week-end in arrivo riguardano l’indice di calore, un indice che tiene in considerazione la temperatura abbinata all’umidità dell’aria per calcolare un grado di disagio fisico, non la sola temperatura, la quale sarà comunque molto elevata per il mese di maggio ma non in assoluto.
Il proseguo della stagione lo vedremo per tempo, e con sufficiente anticipo il MeteoGiornale continuerà ad informare sul tempo che farà, al momento le indicazioni dei vari modelli di previsione stagionale, i quali ribadiamo hanno un’affidabilità ancora limitata, non propongono situazioni estreme per l’Europa mediterranea, ma oltre a questa indicazione di massima, che potrebbe anche essere smentita dagli eventi e che non esclude la possibilità di un’estate calda, non si può proprio andare.