Si inizia a diffondere la possibilità di un calo della temperatura sino a valori simil invernali. Lo indicano i principali modelli matematici, quelli che spingono le loro proiezioni sino a 15 giorni.
Ragionando con la memoria breve tipica dell’uomo, si ha l’impressione che il Clima si sia così estremizzato che dai 30 gradi si passi più velocemente che nel passato a temperature invernali.
Questi giorni hanno fatto notizia le immagini di Mosca sotto le prime fitte nevicate, specie perché in città alla fine di Settembre si registravano temperature mitissime, che battevano i record di caldo. Mentre adesso nevica.
Osservando le proiezioni meteo a lungo termine, sempre con la dovuta consapevolezza che sono da confermare, si ha la sensazione che in Europa, ed in parte anche in Italia, alla fine di Ottobre piomberà l’Inverno, o un clima temporaneamente invernale (il tipico Autunno quasi neppure è giunto).
Anche sulla durata della fase fredda non possiamo dare stime precise. In questo editoriale ci limiteremo solo a evidenziare che quello che potrebbe accadere è avvenuto anche nel passato, ed anzi, in epoche storiche non lontanissime, avvenne ben di peggio di quello che per ora si prospetta (ma perché no? Potrebbe anche succedere di peggio!).
Era la fine di Ottobre 1997, la Russia europea viveva un periodo di freddo precoce, e sull’Europa centrale si formò un’area d Alta Pressione che iniziò a spingere verso l’Italia aria via via sempre più fredda, sino a divenire gelida.
Ad accelerare il richiamo di quell’aria fredda fu la formazione di un minimo di Bassa Pressione sulla Sardegna, dove si scatenarono 3 giorni di intemperie di rara violenza, con venti d’uragano.
Con il termine d’uragano non intendo affermare che in Sardegna ci fu un uragano, bensì che l’area di relativa Bassa Pressione con associate piogge diffuse a tutta la regione, persino alluvionali sulla costa orientale, furono accompagnate da venti tempestosi, con raffiche di oltre 150/170 km orari. Si ebbero anche delle vittime per le incredibili mareggiate.
Il 29 Ottobre in Italia giunse una sorta di Buran o Burian, e dalla Russia europea irruppe aria gelida sul Centro Nord Italia, facendo piombare le temperature a valori che in questi ultimi Inverni si è faticato ad osservare.
Una fortissima Bora gelida iniziò a soffiare su Trieste il 28 Ottobre 1997, la neve cadde a Mondovì, in Piemonte, sul Passo della Cisa, sul Monte Cimone con temperatura crollata d’improvviso a -10,0°C, mentre il vento di Bora soffiò fino ad una velocità di 94 km/h a Trieste, di 68 km/h a Verona, di 70 km/h ad Udine. La neve cadde alle porte di Bologna e Firenze. Nevicò in Appennino centrale.
Il 29 Ottobre si raggiunsero temperature minime più tipiche di gennaio che di ottobre, ne citiamo alcune: -12°C Dobbiaco, a Milano Malpensa -6°C, -3°C a Torino dove il 28 cadde la neve senza far comunque presa in città (le colline in città si sono imbiancate di neve), -3°C Udine, -5,0°C a Piacenza, -3,0°C a Novara, Brescia, Vicenza, -1,0°C a Venezia.
Sul Nord Italia si ebbe un’ondata di gelo precoce, spesso con fortissimi venti che accentuarono la sensazione di freddo. Ma fece freddo in tutta Italia, ed anche i sindaci di città del Sud Italia, come Bari, emisero l’ordinanza che prevedeva l’accensione anticipata dei termosifoni.
Il 30 Ottobre la temperatura calò ancora, e si misurarono a -5,0°C a Piacenza ed a Novara, -5°C a Brescia, -7,2°C alla Malpensa e -1,9°C a Milano Linate, -6,5°C all’aeroporto friulano di Ronchi dei Legionari, dove il vento soffiò di nuovo fortissimo a 92,5 kmh, -11,0°C sul Monte Cimone e -5,4°C sul Monte Terminillo, nel Lazio.
Quello della fine di Ottobre 1997 fu un evento di freddo che è un precedente recente da rammentare quando, verso la fine dell’Ottobre 2015 parleremo di freddo precoce (mai visto?!), nevicate a bassa quota. Si, perché alla fine di Ottobre 2015 potrebbe giungere un anticipo di Inverno, o quell’Inverno che poi forse non avremo durante la stagione fredda.
Insomma, la storia del clima recente ci può essere di supporto per meglio comprendere i limiti estremi del tempo che fa, perché il Clima, e quindi il tempo atmosferico di una due settimane sono soggetti a ciclicità, ovvero a periodi di ricorrenza variabili.