Da molte parti in Calabria s’invoca la necessità di avere una rete pluviometrica come quella di altre regioni.
Il significato di prevenzione è complesso, passa per organismi politici, governi in quanto sono soggetti a finanziamenti. Ma la prevenzione va proposta anche attraverso l’istruzione scolastica.
L’Italia è un Paese fra i più soggetti d’Europa a catastrofi naturali, da alcuni anni il maltempo sembra concentrarsi al Sud Italia ed allora spesso si discute di problemi annosi di quel territorio, e si fa poco a titolo preventivo.
In Piemonte e Valle d’Aosta sono dovute accadere due distinte gravissime alluvioni per predisporre forti atti di prevenzione. In gran parte delle regioni del Nord Italia è presente una fitta rete di monitoraggio della pioggia, però ciò non vuol dire che tutto funzionerà correttamente nell’ipotesi di alluvioni.
L’alluvione è un fenomeno atmosferico devastante, l’uomo potrà costruire barriere protettive, ma potrà essere vittima dell’imprevisto.
I servizi meteo sono sempre più funzionali, i sistemi di protezione civile sempre più scrupolosi, la gente vede con maggiore considerazione rispetto al passato gli eventi meteo estremi, eppure succedono le tragedie.
In Sardegna, altra terra battuta da devastanti alluvioni, sono state attivate di redente cooperazioni tra istituzioni per prevenire ed intervenire, ma allo stato di fatto le piogge alluvionali non sono state previste neppure qui (dicembre 2004, gennaio 2006 picchi di oltre 500 millimetri in un vasto territorio).
L’alluvione di Vibo Valentia era imprevedibile, innanzitutto perché è successa nella stagione estiva, quando le piogge sono in media quasi assenti. E’ pur vero che estati recenti tipo il 2002 videro nubifragi anche in Calabria, ma è anche vero che si può definire quell’anno come un evento eccezionale.
Dai dati storici pare che l’evento dell’altro ieri sia raffrontabile con i 328 mm caduti in 24 ore nel lontano 2 dicembre 1938. In zona sono rarissimi i giorni con oltre o circa 100 millimetri di accumulo di pioggia nelle 24 ore, per altro tutti avvenuti nella stagione delle piogge, ovvero d’inverno.
Per prevedere simili fenomeni atmosferici non abbiamo modelli matematici efficaci, quelli attuali possono offrire ottime previsioni, ma senza certezze.
L’alluvione è stata una casualità, purtroppo è avvenuta su un territorio che probabilmente ha qualche lacuna nella prevenzione ma quante città e paesi d’Italia non ne hanno? Quante persone costruiscono la loro casa dove non dovrebbero?
Le piogge così forti possono creare disastri ovunque, anche in regioni con forte propensione alla prevenzione, come Germania, Austria e Svizzera.
Tutto ciò non significa che si deve abbassare la guardia, ma che sono necessari sforzi tecnologici ed una radicata educazione ambientale.