Che il panorama meteo italiano vivesse una guerra da svariati anni era cosa ben nota, e lo è soprattutto agli addetti ai lavori, agli appassionati e non solo.
Vediamo cosa accade: per ragioni di opportunità non mi è possibile entrare nei dettagli, ma da alcuni anni si è accentuata quella che ormai è una guerra nell’ambiente meteo, con sorta di caccia alle streghe.
A innescare ciò è la superbia, e anche noi come mezzo di difesa abbiamo adottato tattiche finalizzate a non essere sepolti dalla melma.
All’origine c’è la guerra contro un noto sito meteo italiano, che per carità, come impresa commerciale fa il suo lavoro e non sono interessato a commentarne l’operato in questa sede.
In questa guerra che coinvolge appassionati, addetti ai lavori, associazioni, siti meteo, terzi, ogni definizione, ogni parola, ogni mappa semplificata vengono analizzate e sottoposte a critiche, denigrazioni, offese.
Ma ci si dimentica che l’utenza che oggi consulta i siti meteo (e per fortuna non solo le APP) non è quella di 10 anni fa, che l’audience è cresciuta, e che sovente a stento in tanti non riconoscono la differenza tra previsione meteo e tempo che ha fatto, che la previsione meteo è una previsione, non una certezza.
Poi c’è chi è convinto che le previsioni meteo vengano prodotte dai satelliti o dalle stazioni meteo di rilevamento del tempo che fa. E questi sono davvero tanti a crederlo.
Il grande pubblico italiano non è preparato per la meteorologia, e ancor meno per i termini appropriati e scientifici.
Si fa scandalo per l’uso di “bomba d’acqua” anziché nubifragi, quando 10 anni fa andava anche peggio e tutti tacevamo.
Nel frattempo si parla di regolamentare questo settore, ma anche di ostacolare le previsioni meteo oltre i 3 giorni.
Eppure le previsioni meteo non hanno confini, ed in Italia giungono da tutto il Mondo: ce le offrono i motori di ricerca, i grandi Portali internazionali che oramai hanno in mano il www.
Che facciamo costruiamo un muro ad Internet contro l’immigrazione clandestina di previsioni meteo? Sarebbe paradossale.
Sicuramente serve interrompere il meteo terrorismo svolto da vari autori.
Poi è giunto il momento di chiudere questa guerra tra siti meteo, e moderare tutti assieme i termini, smetterla con le allerte meteo, e provare ad essere più obiettivi e credibili.
Sarebbe auspicabile creare un’associazione di siti meteo, dove si inizi a proporre delle regole di comportamento, ma sarà mai possibile ciò?
Sapete bene che l’alternativa è che questo venga imposto non si sa come, che possa comportare la cessazione delle imprese private che fanno meteorologia in Italia, e daremo addio a posti di lavoro per decine di addetti, con zero opportunità di lavoro per gli studenti.
Vogliamo questo?
È ora di smetterla con la guerra a 360° che viene fatta da appassionati e non, solo per diletto, solo perché hanno letto un post sui social e non l’articolo, che hanno veduto una fotocomposizione che semplifica una previsione o un concetto.
Serve una tregua e poi un tavolo su cui lavorare per migliorare l’offerta, valorizzare questo settore, e non portarlo alla sua disfatta.
In tutto il Mondo vengono diffuse previsioni meteo sino a due settimane, ma anche a 45 giorni. I Centri Meteo nazionali diffondono studi sul clima del futuro, del clima che avremo nelle prossime stagioni.
In Italia quando vengono pubblicate previsioni sul clima a lungo termine divengono motivo di critica e sono definite non scienza anche dagli esperti.
Ma allora questa è superbia, perché commentare le elaborazioni del NOAA, del NCEP, di ECMWF, su qualsiasi periodo di previsione o prodotto è scienza, se voi sapienti ritenete non lo sia, che dire? Questa è guerra.
I maggiori Enti americani di meteorologia e climatologia ci mettono a disposizione gli esiti dei super elaboratori che vedono il trend climatico sino a 12 mesi. Questa è scienza.
Ma veniamo alla rottura dell’Estate che quest’anno pare che non sia stata “rottura”, ma altro di ignoto e generato dalla guerra meteo che oscura questa splendida scienza.
Per inciso, quella che stiamo vivendo si chiama Rottura dell’Estate, che piaccia o no, e ve lo scrivo con modestia, come ultimo della lista, ma che da 45 anni (da quando avevo 7 anni) legge libri di meteorologia.