La meteorologia in Italia non viene ripagata a sufficienza. Qualche giorno fa ho viaggiato nel nuovo treno di una metropololitana di una grande città, e all’interno del vagone c’erano in bella mostra una rassegna di tabelloni a cristalli liquidi (costati una cifra!!) che diffondevano alcuni avvisi, uno di questi era la previsione del tempo.
Mi sono avvicinato per osservare meglio, anche perché ho sentito alcuni passeggeri che commentavano “ci sono anche le previsioni del tempo” e con stupore estremo che vedo: il tabellone riportava scritto “previsioni del tempo” con uno sfondo neppure animato di quelli di Windows, con le nuvolette, le previsioni meteo non c’erano. Mi son chiesto, se fossero queste le previsioni meteo, che ci facevano le nubi se la giornata era prevista soleggiatissima?
Le previsioni meteo non c’erano.
Che dire? Nulla, che sono rimasto stupito.
Il tema odierno, però sono le reti di rilevamento, non le previsioni del tempo diffuse dai mass media, dove non mancherò di intervenire.
Per ovvie ragioni non segnalerò disservizi precisi, ma solo il senso di malessere ottenuto per dolo.
Un tempo si diceva siamo in Italia…. e bla, bla, ma l’Italia è cresciuta tanto negli ultimi anni, e siamo una società moderna che non ha nulla o quasi, da invidiare ad altri Paesi d’Europa.
Molti lettori del Meteo Giornale segnalano che le centraline di rilevamenti di questo o quel posto funzionano a singhiozzo, o che diffondono dati non corretti. In alcune circostanze l’errore è eclatante, e per mesi e mesi se non anni, riportano rilevamenti sballati. I giornali fanno articoli sul dato meteo di quella località, la gente ne parla, quel rilevamento viene immesso nelle banche dati per inizializzare i calcoli per le previsioni della temperatura dei giorni successivi.
La tal città appare calda di giorno e fredda di notte, oppure permanentemente calda, più calda di altre.
L’aspetto più brutale è che i rilevamenti sballati vengono censiti da Enti o dallo stesso Centro, per realizzare le nuove medie climatiche, e si vedono alterazioni verso l’alto inspiegabili.
A queste alterazioni dei rilevamenti, dovute all’incuria e solo al fatto che si lavora perché si riceve uno stipendio e di passione non se ne mette neanche un po’, vanno ad aggiungersi quelle che si ottengono per l’alterazione avvenuta negli anni dell’ambiente attorno alla stazione meteo, o per la nuova posizione di essa.
Ma questi cambiamenti potremo giustificarli, sono inevitabili: non è possibile abbattere capannoni o abitazioni, vietare la costruzione di case solo perché c’è una stazione meteo, tuttavia si dovrebbe tener conto, anche in queste circostanze, che i dati della temperatura rilevati 30 anni fa saranno differenti di quelli attuali.
I dati errati non riguardano solo la temperatura, ma sovente il rilevamento della pioggia caduta. Alcune stazioni meteo accumulano precipitazioni inferiori alla media, e sovente più basse di quelle rilevate da stazioni meteo professionali, ma gestite da appassionati.
Le risorse idriche sono alla massima portata, i dati pluviometrici in alcune zone sono deficitari, ma il deficit non è nella pioggia realmente caduta, ma nel rilevamento dei dati: come si pretende di fare un totale della media di pioggia caduta, specie in regioni a piovosità irregolare, quanto nei giorni di maggiori precipitazioni i pluviometri erano rotti?
Eppure si fanno relazioni sul clima che cambia, si parla di desertificazione, si fanno dibattiti in Hotel 5 stelle con danaro pubblico e non si fa controllare una stazione meteo.
Pensate che qualche giorno fa in un programma televisivo hanno affermato che i 2/3 di una regione italiana del Centro Sud si sta desertificando!!! Ed era un programma di pseudo scienza.
Ma dove sta la verità?
Nella scarsa capacità nella gestione delle risorse. In Italia ci sono migliaia di stazioni di rilevamento, ma ciascun Ente se lo tiene stretto, non esiste l’interscambio: la mano destra non vede quello che fa la destra, eppure i finanziamenti vengono dalla stessa fonte.
Il clima cambia, l’Italia della meteorologia poco, se non hai internet ed una buona conoscenza della materia sei fregato.