Una vasta parte del Continente Europeo è stata interessata, ma lo è in parte ancora adesso, da una fase davvero molto rovente in questo mese di luglio non ancora concluso, anche se negli ultimi giorni la bolla anomala d’aria caldissima si è spostata più ad est in Russia, ove ha accentuato la propria eccezionalità. Il responsabile di quest’evento eccezionale è un anticiclone continentale di blocco, che riceve costanti contributi in quota di masse d’aria dalle latitudini sub-tropicali: quest’aria calda viene poi compressa al suolo dallo stesso anticiclone, generando così ulteriore riscaldamento.
Partiamo con l’analisi dei dati della temperatura al suolo nel periodo compreso fra l’1 ed il 20 luglio: come possiamo vedere dall’immagine in basso, nessuna zona dell’Europa si salva da temperature superiori alla norma e solo le coste europee atlantiche e quelle del Nord Africa affacciate sul Mediterraneo Orientale presentano valori consoni alla norma stagionale.
Spicca il caldo sull’Europa Centro-Orientale per le prime due decadi di luglio: una prima “zona rossa” la individuiamo fra la Germania Orientale, la Polonia e la Repubblica Ceca, con anomalie che arrivano localmente a superare i 5 gradi rispetto alla media climatologica. Di maggiore vastità ed ancor più rilevante l’anomalia del caldo sulla Russia, con temperature che nel complesso sono arrivate a scostarsi dalla media fino a 6 gradi e mezzo, in tutto il periodo considerato
Addentrandoci in un’analisi più ravvicinata, che corrisponde ai giorni fra il 15 ed il 24 luglio, notiamo come la roccaforte del grande caldo si sia concentrata sulla Russia. Si tratta di un caldo persistente ed eccezionale, che ha notevolmente rincarato la dose (si notano anomalie fino ad oltre 8 gradi dalla norma climatologica), come peraltro stanno a dimostrare i picchi storici da primato raggiunti in moltissime città, compresa Mosca.
Passando al setaccio le anomalie riscontrati in alcuni anni del recente passato, non si riscontrano precedenti di caldo paragonabili, almeno per quanto concerne quelle zone dell’Europa Orientale e la Russia, ove di solito le fiammate di caldo, peraltro non di tale intensità, si risolvono nell’arco di pochissimi giorni e non perdurano settimane come sta accadendo attualmente. Non c’è precedente di un’ondata di caldo di queste dimensioni: mai, prima di questo mese, la temperatura aveva superato i 35 gradi per più di una volta in un mese, mentre in questo luglio è già successo sei volte!
Anzitutto, non possiamo non riesumare la stagione del 2003, ma ad onor del vero va riconosciuto che proprio il luglio di quell’estate terribile fu il mese con le minori anomalie e quindi relativamente “più fresco” rispetto a luglio ed agosto. Come si può vedere dalla prima mappa in basso, le maggiori anomalie dall’1 al 24 luglio del 2003 si concentrarono sulla Scandinavia, raggiungendo picchi non oltre i 4.5/5°C. Un luglio molto caldo, a livello continentale, fu sicuramente quello del 2006, quando la bolla di anomalia più forte interessò il Centro Europa, su livelli che comunque non andarono oltre i 5 gradi di scostamento dalla norma. Andando più indietro nel tempo, troviamo un periodo di luglio molto caldo nel 1983 (picchi estremi notevoli anche in Italia) sull’Europa Centro-Occidentale, ma senza anomalie medie così eccezionali (non oltre i 4 gradi).