Misurare temperature massime anche di oltre 30°C a giugno in Val Padana non costituisce alcuna anomalia, diciamo che brevi periodi di caldo anche intenso in questo mese sono normali. Siccome il concetto di normalità può identificarsi osservando un’ampia rassegna di parametri, torniamo ad individuare che succederà esattamente.
Il mio collega Aldo Meschiari, con la sua analisi scientifica, la potrete leggere qui www.meteogiornale.it/reportages/read.php?id=1014, ci annuncia la terza ondata di caldo della stagione, e colgo un passo del suo ampio editoriale:
“Anche questa volta le anomalie termiche sull’Europa Centrale saranno veramente notevoli, anche di 8/10 gradi.”
Il resto dell’articolo Vi invito a leggerlo direttamente.
Infatti il nucleo di maggiore calura si porterà verso Francia, Europa centrale e Nord Italia. Vi è da dire che i picchi termici attesi alla quota di 850 hPa (circa 1500 metri di quota) saranno di circa 20°C (se non maggiori), e come ci insegna quanto succede da qualche anno, con tali valori, al suolo si ottengono temperature molto elevate.
Già varie volte si è detto che la media troposfera (la troposfera è il settore più basso dell’atmosfera, dove si realizzano i fenomeni meteorologici) in coincidenza degli anticicloni che si originano nel Nord Africa, tende a presentarsi molto asciutta, questo riduce la dispersione del calore del sole che tende a scaldare rapidamente le terre emerse, specie le regioni continentali.
Ci troveremo così con temperature altissime al Nord Italia, magari con punte di +35°C in Val Padana, mentre nelle coste della Penisola, a stento ci saranno massime di +28°C. A tal proposito, si tenga sempre conto che le temperature rilevate sulle città di mare della Penisola si riferiscono agli aeroporti che sovente sono ubicati in pianure interne, soggette a forti escursioni termiche, quindi hanno massime elevate, e direi ben maggiori della costa e magari della stessa città, dove la brezza di mare riduce la calura.
Ebbene, avremo un’avvezione calda di breve durata, così viene stimato dalla proiezioni dei modelli, e poi una nuova rottura della calura con l’afflusso di aria umida e fresca che darà origine a violenti temporali su Europa centrale, Francia e forse anche Nord Italia.
Siamo qui di nuovo a definire un altro concetto di estremizzazione climatica: rammentiamo che passare in tempi brevissimi dal caldo al fresco come avviene ultimamente, è poco comune d’estate in Europa.
Insomma, il clima presenta vari volti di estremizzazione, nei prossimi giorni parte degli italiani, e molti europei avranno modo di viverlo.