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Caccia all’Isola di Calore Urbana

di Climate Monitor
10 Ott 2008 - 10:58
in Senza categoria
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caccia-all’isola-di-calore-urbana
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caccia allisola di calore urbana 13272 1 1 - Caccia all'Isola di Calore Urbana
I lettori di Climate Monitor stiano pure tranquilli, non abbiamo deciso di buttarci nel bailamme dello show-business televisivo e tanto meno promettiamo di scatenare una caccia al tesoro. Abbiamo invece deciso di lanciare un’iniziativa che ci aiuti a capire qualcosa in più sulle dinamiche delle variazioni di temperatura tra le zone urbane e quelle rurali.

Siano bianche come quelle di cui abbiamo parlato in questo post www.climatemonitor.it/?p=200, siano multicolore o piuttosto grigie e fumose come la maggior parte di quelle che conosciamo, le aree urbane costituiscono un problema dal punto di vista della misurazione della temperatura e del suo monitoraggio. Certo, parliamo a malapena dell’1% della superficie delle terre emerse, ma si tratta anche delle zone dove sono ubicate la maggior parte delle stazioni di rilevamento, semplicemente perché è più facile gestirle. Ultimamente i satelliti ci stanno dando una grossa mano, perché i loro sensori coprono l’intera superficie terrestre, ma i dati così generati sono difficilmente comparabili con quelli misurati con la strumentazione standard, a meno di non compiere pericolose operazioni di aggiustamento, che avranno pure un nobile scopo, ma sono a forte rischio d’errore o, peggio, di bias. Ragion per cui il problema dell’oggettività dei dati rilevati esiste, ed è necessario tenerne conto quando si valutano le variazioni di temperatura.

Nelle città e nelle aree densamente urbanizzate, quali ad esempio la nostra pianura padana, le temperature sono normalmente più alte che nelle zone rurali, scarsamente popolate o addirittura desertiche. Questo è un fatto assodato. Le innumerevoli fonti di calore rappresentate dai motori delle auto, dai condizionatori d’aria, dai sistemi di riscaldamento e dalle attività produttive in generale, cui si aggiunge l’alto potere assorbente delle superfici asfaltate, cementate o comunque diverse dal suolo nudo, producono una grande quantità di calore. La rete è piena di studi e considerazioni di vario genere con le quali si cerca di dare una dimensione a questo problema, ma l’impressione generale è che questa potenziale alterazione della normale evoluzione delle temperature, anche nell’arco della semplice escursione termica diurna, sia largamente sottovalutata.

Per capirci un po’ di più, abbiamo deciso di fare un piccolo esperimento, che, se vorrete potrà coinvolgere tutti voi. Si tratta semplicemente di fare una campagna di misurazione seguendo delle modalità piuttosto semplici ma che, a nostro parere, potranno rivelarsi efficaci e probabilmente anche divertenti.

Vi basterà un termometro portatile, andrebbe bene anche quello della vostra auto, ma se possibile sarebbe meglio evitare di usarlo perché più degli altri può essere indotto in errore anche semplicemente dal tipo di guida che avete, ed anche perché spesso non vi sono indicati i decimali. Ad ogni modo, se proprio non sapete come fare ci accontenteremo. In fondo non ci proponiamo di cercare alcun dato oggettivo, ma delle semplici differenze di temperatura da zona a zona e, per trovare queste, qualsiasi strumento è buono.

Dopodiché dovrete scegliere una città, quella in cui vivete o qualunque altra e pianificare un itinerario che vi consenta, partendo dal centro della città, di fermarvi ogni chilometro, aspettare cinque minuti e prendere nota della temperatura. Il tutto lungo un percorso che vi porti a venti chilometri di distanza dal punto di partenza in aperta campagna. In alcuni casi correrete il rischio di finire in un’altra città prima di aver compiuto il percorso, per cui sarà meglio perdere qualche minuto a scegliere la giusta direzione. Alla fine avrete un certo numero di misurazioni in grado di darci un’idea di come varia la temperatura uscendo dai centri urbani.

Le misurazioni dovranno avvenire per tutti nello stesso giorno, la cui data la proporremo tra qualche giorno. A breve sarà disponibile un semplice file tabellare sul quale copiare le osservazioni per poi mandarcele. Quando avremo raccolto tutti i dati, proveremo ad analizzarli e, soprattutto, per quelle località che sono anche sede di stazioni di rilevamento trattate dai centri di raccolta più accreditati, proveremo a confrontarli con quelli “ufficiali”, cioè con quelli che sono normalmente acquisiti e corretti applicando algoritmi di vario genere.

Tenete presente che a tutt’oggi, l’unico fattore di correzione impiegato si basa esclusivamente sulla popolazione, cioè una città con tot abitanti è più calda di un tot etc. etc.. Questo approccio potrebbe non essere corretto, perché ci sono molte città la cui popolazione è stata pressoché costante, specialmente negli ultimi decenni, mentre i consumi energetici e quindi la produzione di calore sono aumentati vertiginosamente. Altre ancora sono letteralmente esplose in tempi recenti ed i fattori di correzione potrebbero non essere aggiornati.

Insomma, come sempre su Climate Monitor vorremmo provare a vederci chiaro e, questa volta, potremo farlo solo con il vostro contributo. A questo link www.climatemonitor.it/?page_id=185 troverete una pagina per dichiarare la vostra adesione a questo progetto, non appena saremo ragionevolmente certi di avere un numero di adesioni tale da garantirci di coprire una buona parte delle nostre città più importanti lanceremo la fase operativa di questa iniziativa. Vi aspettiamo!

Link per aderire all’iniziativa:
www.climatemonitor.it/?page_id=185

Guido Guidi per Climate Monitor

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