Sovente vi sarà capitato di leggere che in questo o quel posto c’è stata una bomba d’acqua. Nei vari mass media, e nei social network questa definizione è associata a immagini di allagamenti.
Ma cosa è una bomba d’acqua?
La bomba d’acqua è un violento acquazzone che in tempi molto brevi apporta un’ingente precipitazione che può causare allagamenti.
La Meteorologia italiana non prevede questo termine, e per definire questo fenomeno usa il termine nubifragio oppure alluvione lampo se la conseguenza delle piogge ha causato lo straripamento di corsi d’acqua.
In realtà la terminologia italiana di questa scienza (la meteorologia) è decisamente scarna, così si è costretti, ma non obbligati, a utilizzare molti termini anglosassoni per definire questo o quell’evento meteo, originando incomprensione nel normale lettore.
Per una descrizione scientifica dell’evento meteo non è corretto usare il termine bomba d’acqua, mentre nel discorrere giornalistico, anche quello di un sito meteo, questa è una definizione con termini in italiano che illustra alle masse che non conoscono la meteorologia, l’evento meteo.
Taluni affermeranno che in tal modo si alimenta l’ignoranza meteo. Ma siamo certi che dietro ciò si celino altri interessi? Quando mai la divulgazione ha dei limiti nella semplificazione dei termini?
Bomba d’acqua è una definizione che viene da lontano, con il giornalismo italiano. Taluni, erroneamente attribuiscono questa definizione a questo o quel sito meteo, ma non ci risulta vero. Eppure abbiamo una certa esperienza.
Usare il termine bomba d’acqua racconta lo scrocio violentissimo della pioggia, così intenso da creare gravi disagi in tempi brevissimi. Può essere equivalente, e più corretto usare alluvione lampo se i danni causati dal rovescio di pioggia sono ingenti, con allagamenti diffusi e soprattutto lo straripamento di torrenti, altrimenti il termine più corretto in italiano è nubifragio.
In Italia, l’utilizzo della definizione bomba d’acqua genera molte critiche, ciò perché in Italia la meteorologia ha subito una deviazione verso l’oscurità e l’incertezza. Ma anche perché oramai l’italiano medio è polemico.
Come mai in Italia usiamo il termine neve chimica, definizione che in fisica dell’atmosfera non esiste? Come mai nessuno protesta?