Per chi non è avvezzo o comunque non ha familiarità con la statistica meteorologica può apparire perlomeno strano quel che esprime il titolo dell’editoriale odierno. Già, perché chi osserva annualmente e con la dovuta attenzione l’intercedere stagionale non può non ricordare che non molto tempo fa la stagione estiva subiva un progressivo decadimento spesso in concomitanza con il ferragosto.
Ecco allora che quando ci riferiamo a “normale” decorso stagionale facciamo proprio riferimento a tale tipo di evoluzione, quasi scomparsa nel corso delle ultime estati. Ora, che la disposizione delle figure bariche su scala Europea stia mostrando sempre più connotati non riscontrabili nel passato (alta delle Azzorre praticamente sempre assente dal bacino del Mediterraneo salvo qualche timida e veloce sortita) è un fatto appurato. Ma mai come quest’anno abbiamo avuto un andamento termico sostanzialmente in linea con le estati old style.
Poi, che il percorso che ha condotto a questi risultati sia stato completamente differente a quanto accadeva in passato è certamente appurato e documentato. Così come pare appurato che il tema dominante degli scambi meridiani di calore sia destinato a proseguire anche in questo mese d’agosto. Tuttavia vi sono elementi che fanno presagire ad una decadenza stagionale dolce e senza particolari scossoni.
Magari verremo smentiti dai fatti, ma l’osservazione giornaliera delle carte di previsione mostra chiaramente una situazione costantemente depressionaria sull’Europa settentrionale, sempre più proiettata verso quella Centrale e con sortite fin verso il bacino del Mediterraneo. E proprio qualche giorno fa si è detto che normalmente la stagione autunnale batte i primi colpi sul Nord del Continente, arrivando progressivamente verso Sud.
Ecco allora che è facile propendere per un proseguo del mese di agosto sempre più instabile e perturbato sul Centro Europa e poi sulle nostre regioni settentrionali, con temperature in lenta decadenza. Successivamente si avrà il passaggio alle regioni del Centro, con instabilità specialmente su rilievi e zone interne. Ultimo il Sud, dove la protezione anticiclonica rimane generalmente attiva per più tempo.
In tutto questo contesto non è comunque da escludere che il nostro Centro Sud possa subire gli effetti di un’ultima onda calda verso l’ultima decade del mese di agosto. Forse sarà il segnale del passaggio di consegne con la prossima stagione autunnale, senza peraltro dimenticarci che sia settembre sia ottobre sono spesso in grado di portare lunghi periodi di bel tempo con temperature più estive che autunnali. Staremo a vedere pertanto se l’estate 2005 deciderà di lasciarci nel più classico dei modi, ossia senza scossoni o fenomeni di intensità estrema.