Chi ci segue avrà avuto modo di leggere articoli di svariata natura: alcuni indicanti studi scientifici di alta caratura, alcuni volti ad esporvi il nostro punto di vista su argomenti più o meno scottanti. Noi, che quotidianamente vaghiamo per la rete in cerca di argomenti meritevoli d’attenzione, abbiamo letto di tutto. Ipotesi tra le più varie, talune assurde, altre un po’ meno.
Volendo fare un sunto dei dati oggettivi a disposizione possiamo dirvi che tanto “El Nino” quanto il “caldo anomalo” rischiano di ripercuotersi – pesantemente – sulle sorti dell’Inverno. Si badi bene: caldo anomalo, almeno qui, ha un’accezione a più ampio respiro. A qualcuno sarà capitato di leggere, giusto ieri, un nostro approfondimento nel quale si sottolineava – dati alla mano – quanto le temperature planetarie stiano stazionando ostinatamente a ridosso della norma.
Andando a ritroso, mercoledì proponemmo un altro interessantissimo approfondimento: le prime proiezioni stagionali stilate dagli americani. Proiezioni non certo rosee, visto che si indica la possibilità di maltempo estremo – addirittura con temporali grandinigeni e altri episodi alluvionali – in un contesto climatico decisamente mite. Perlomeno potrebbero esserci abbondantissime nevicate sulle Alpi, ma a quote medio alte.
E’ evidente come in un contesto circolatorio globale come l’attuale, le probabilità che l’inverno possa mostrarci il suo lato più freddo si riducono al lumicino. Poi certo, in un’ottica di scambi meridiani accentuati – così come predica la statistica concernente episodi di El Nino simili – potrebbero comunque realizzarsi episodi invernali coi fiocchi. In tal senso, indici alla mano, ciò potrebbe accadere nella seconda parte della stagione. Nulla vieta, ovviamente, che la natura possa cancellare un copione già scritto.