Secondo Voi cos’è meglio? Un bel fresco Autunnale o la feroce calura Africana? E’ probabile che la risposta sia nel mezzo, ove per mezzo intendiamo quel concetto di normalità da tramandare ai posteri. Ma siamo così sicuri che la normalità odierna sia la stessa di 20 anni fa? Noi tutte queste certezze non le abbiamo. Se consideriamo che la media trentennale di riferimento arriva agli anni ’90, forse è il caso che ci si abitui a considerare il tempo sotto un’altra ottica.
Ad esempio. Cosa direste se Luglio dovesse terminare in media termica? Probabilmente vi stupireste. L’intero mese, in fondo, è stato caratterizzato da sbalzi di temperatura notevoli: dall’Africa all’Atlantico, e viceversa. Ora però, giusto sottolinearlo, il fresco sta prendendo il sopravvento e ci traghetterà, impetuoso, agli inizi d’Agosto.
E vi stupireste se tornasse l’Anticiclone Africano? Forse sì, forse no. Lasciamo a voi la risposta, cari lettori. Ma su una cosa riteniamo possiate essere concordi: quanto ci manca la vecchia, cara, Alta Pressione delle Azzorre. Da quand’è che non la vediamo? Da anni ed anni. A parte qualche rara sortita, peraltro di breve durata, ha scelto di starsene defilata in Atlantico e di spedire l’Europa in balia di questa o quella figura barica. Poco importa quale sia, quel che conta è il risultato: eccessi termici e pluviometrici.
Sapete che fa la natura quando in un’area del Continente staziona una massa d’aria per troppo tempo? Cerca di riequilibrare l’anomalia – positiva o negativa poco importa – spedendovi una massa di diversa estrazione. Talvolta diametralmente opposta. A ‘sto punto vi portiamo un esempio. Diciamo che è un esempio calzante e che ben si addice all’evoluzione futura.
Se una parte del Continente è investito da un flusso Artico, è probabile che in un range temporale successivo si inverta la circolazione con l’avvento d’aria calda. E’ quel che potrebbe accadere dalla prossima settimana. Dopo che per 10 giorni abbiamo avuto a che fare con una circolazione fresca e instabile, cambierà l’impianto circolatorio e tornerà l’Africano.
Già, lui, l’Africano. Quel temibile anticiclone che ci fa soffrire, sudare. Nei modelli troviamo la conferma e se le modalità dovessero essere quelle descritte nelle mappe, si andrebbe incontro a quella che con buona probabilità sarebbe l’ondata di calore più forte della stagione. Il ché confermerebbe la tesi espressa pocanzi, ovvero che gli squilibri termici vengono demoliti dalla natura. Che lo si voglia oppure no, crediamo che lo scotto da pagare per il fresco anticipato sarà notevole.