Il compito di un previsore non è solo quello di leggere fra le righe delle isobare il tempo che ci attende ma ancor di più, superare quelle che sono le proprie convinzioni sul clima derivanti dal proprio retroterra culturale per essere il più possibile obiettivi.
Inizio questo mio editoriale con una ammissione di colpa; nello scorso articolo ho colpevolmente sottovalutato, pur avendo gli strumenti per prevederne l’intensità, la onda di calore che senza giri di parole ha colpito il Sud con delle caratteristiche del tutto eccezionali.
Oggi che la +25°C a 850 Hpa si allontana portando con sé la cenere degli incendi e il suo carico di vittime, non eccessivo fortunatamente, ma sempre profondamente tragico come ogni evento che spezzi la vita umana, dobbiamo fare un plauso alla Protezione Civile che con i propri strumenti di previsione e di allerta ha svolto un lavoro encomiabile che ha reso la situazione di emergenza meno drammatica di quella che sarebbe potuta essere. Un altro plauso va inoltre ai Vigili del Fuoco che come al solito hanno tenuto testa al nemico numero uno in queste circostanze: il fuoco.
Oggi, il giorno dopo, non possiamo che porci la seguente domanda: L’evento di ieri rimarrà un unicum oppure dobbiamo aspettarci altri eventi del genere? Tentiamo con gli strumenti previsionali in nostro possesso di delineare il futuro di questa estate.
Innanzitutto partiamo dall’anomalia termo barica 2007 che come detto volge ormai al termine con un contemporaneo rinvigorimento del jet stram atlantico e con una tendenza sempre più spiccata a disporre le correnti troposferiche da ovest verso est. Il QBO che vira ormai al segno positivo favorirà una tendenza agli scambi meridiani e l’ITCZ responsabile delle temperature torride in Nord Africa rimarrà temibilmente alto. Insomma pare che l’estate italiana sia nelle mani del getto atlantico, infatti fino a quando esso rimmarrà forte impedirà l’ergersi dell’anticiclone africano sull’Italia.
Ribadisco dunque il mio pensiero di un estate dinamica dunque dalle caratteristiche nettamente diverse da quelle dell’estate 2003. Ma la dinamicità della stagione estiva non sarà garante di una stagione calda priva di ondate di calore sulla penisola, infatti al Sud baterebbe l’attivazione delle ondulazioni marcate del getto atlantico per dare vita a prefrontali anche simili a quello appena passato.
Diversa sarà invece la situazione sul settentrione d’Italia che questa estate non dovrebbe vivere i disagi delle ultime estati protetto dalle correnti atlantiche sempre pronte a rendere dinamica l’estate.
Concludo riaffermando come l’evento appena trascorso nella sua eccezionalità non costituisce un’anomalia come quella che ha colpito l’Italia nel 2003, altre volte la nostra penisola e il nostro meridione hanno subito prefrontali violenti con caduta di records storici, basti pensare alle estati 1998 o 1982 per citare le più recenti, e fenomeni di questo genere fanno parte della storia dinamica mediterranea; dunque 25 Giugno 2007 evento eccezionale per intensità ma non anomalo nella sinottica.