DOMINIO AFRICANO INCONTRASTATO – L’alta pressione sub-tropicale ha dominato la scena dell’estate 2012, soprattutto per quanto riguarda il Mediterraneo e i settori meridionali del Continente. Attualmente ci troviamo dinanzi all’ennesima performance dell’anticiclone, generata dalla solita lacuna ciclonica sul Vicino Atlantico (al largo della Gran Bretagna), stavolta molto più esplosiva perché in grado d’espandersi molto a nord ed inglobare gran parte d’Europa all’interno del suo scudo protettivo. L’alito rovente che alimenta l’anticiclone sta infatti arroventato Francia, Germania e regioni alpine, dove si sperimenta la prima vera forte ondata di caldo della stagione. Come vi avevamo anticipato, il mostruoso anticiclone sarà ora davvero duro da sradicare e ci farà penare (in termini di temperature elevate ed afa) per almeno un’altra settimana, andando a configurare pertanto l’ondata di caldo più lunga dell’estate.
BOLLA ANTICICLONICA IN LENTO INDEBOLIMENTO – Il picco dell’azione anticiclonica si avrà in avvio di settimana, quando il caldo anomalo raggiungerà i livelli massimi non solo sull’Italia (in prima linea le regioni del Centro-Nord), ma anche sulla Mitteleuropa. A seguire, il cupolone anticiclonico tenderà ad appiattirsi sui bordi settentrionali, consentendo così il graduale ingresso d’infiltrazioni più fresche ed umide atlantiche dapprima alle alte e poi alle medie latitudini del Continente. Lo scudo anticiclonico perderà leggermente smalto anche sull’Italia da metà settimana, quanto basta per consentire il ritorno di un po’ d’instabilità con primi rovesci e temporali lungo la cerchia alpina. Non è questa certo una novità visto che i temporali hanno dominato su quasi tutto il comparto alpino per gran parte dell’estate, ma siccità e gran caldo (solo in lieve attenuazione) continueranno ad imperversare su quasi tutta Italia.
FINE MESE, SI VOLTA PAGINA? – Un cambiamento più incisivo parrebbe profilarsi attorno al 25 agosto e quindi nel prossimo week-end, quando la saccatura atlantica proverà a forzare la mano. S’intensificherà il flusso instabile oceanico a ridosso delle Alpi, dove si formerà un’area di confluenza congeniale ai temporali: questi ultimi, per quanto concerne l’Italia, potrebbero spingersi anche verso le alte pianure del Nord. Nell’ambito di questa fase temporalesca di natura prefrontale, non sono esclusi fenomeni localmente violenti e sarebbe inevitabile dopo tutta l’energia termica accumulata. Un guasto perturbato più organizzato non è escluso per i giorni successivi (26-27 agosto), con coinvolgimento del Nord ed aria fresca al seguito che potrebbe riuscire a penetrare sul resto d’Italia, alleviando la grande calura ovunque entro fine mese. Il mostro sahariano potrebbe cedere terreno (ipotesi da confermare), ma i tempi per le perturbazioni e le piogge non sono ancora maturi.