In più di un’occasione abbiamo proposto articoli, tra il serio ed il faceto, che analizzassero le prospettive per il mese in essere. Ipotesi, è vero, ma basate sull’osservazione statistica nonché sui movimenti impercettibili delle varie figure bariche sullo scacchiere continentale. Un compito assai complicato, soprattutto se si tiene a mente che poi l’atmosfera, così come la natura, fa un po’ quel che vuole, esulando dai rigidi schemi attribuitigli da un freddo modello matematico di previsione.
Fatta questa piccola ma doverosa premessa, passiamo ad analizzare le possibili opzioni per il prossimo “lunghissimo” periodo. Siamo infatti agli albori del nuovo mese e come sarà stato facile notare il cielo non si mostra più sgombro da nubi come accaduto nelle passate settimane. Un primo peggioramento, seppure molto debole, è transitato sulla nostra Penisola nella giornata di ieri. Un altro, forse più incisivo, arriverà nel corso del prossimo fine settimana.
Quel che però è importante far notare è la strenua resistenza che la figura di alta pressione da tempo stazionante sul Mediterraneo sta opponendo ai vari attacchi provenienti dal vicino Oceano. Ma lo abbiamo detto spesse volte, queste perturbazioni avrebbero avuto il merito di indebolire una figura barica oramai matura, vecchia. Ecco perché si è sempre data maggiore importanza al ruolo che le correnti orientali avrebbero potuto svolgere sul versante opposto rispetto a quello appena scalfito dalle correnti occidentali.
Masse d’aria più fresche che potrebbero trarre vantaggio dal nuovo rafforzamento dell’alta pressione Russo-Scandinava, intenzionata ancora una volta a recitare il ruolo di protagonista con l’aiuto prezioso della sorella Azzorriana. Un connubio che pare volersi riproporre deciso e la sorte meteorologica del mese sembra possa dipendere dal diverso posizionamento delle due suddette figure. Ciò che però è fondamentale notare è la costante presenza di una figura così forte alle latitudini settentrionali.
In mancanza di una decisa influenza Oceanica, ecco che le alte pressioni potrebbero rivelarsi di fondamentale importanza, soprattutto in vista della prossima stagione fredda. Un trimestre che sembra gettare le basi proprio ad iniziare dal mese di novembre, laddove potremo presumibilmente assistere ad una prima sventagliata pre-invernale, così come ad un irrobustimento delle alte pressioni nelle zone continentali più fredde dell’Europa. Lecito pertanto pensare che le correnti occidentali resteranno relegate a timide comparse, mentre potranno prender piede quelli più fredde settentrionali ed orientali, coadiuvate da una ripresa marcata delle ondulazioni alle alte quote atmosferiche.
Uno scenario che delinea un’ipotesi percorsa nei mesi passati, allorquando le gocce fredde vagavano per l’Europa come proiettili impazziti. Insomma, le grandi manovre per l’inverno prossimo venturo paiono essere iniziate e tutti gli elementi conducono verso una stagione dominata dalle possenti figure anticicloniche a carattere freddo.