Le condizioni meteorologiche degli ultimi mesi avevano fatto dimenticare i tipici connotati di una stagione piovosa per antonomasia, l’autunno appunto. Le piogge cadevano senza uno schema prestabilito, mentre il campo termico subiva drastici cambiamenti in archi temporali assai ristretti.
Ma negli ultimi dieci giorni è successo qualcosa di importante. Gli scambi meridiani divenuti pane quotidiano hanno recitato l’ultima parte di un copione che al momento si concederà una pausa più che decisa. Pausa che determinerà un ritorno a condizioni autunnali vecchio stampo, con correnti occidentali dirette da Ovest verso Est.
Una circolazione che anni fa rappresentava la regola, i cui effetti erano quelli di assicurare un’adeguata riserva idrica durante tutto il semestre freddo. Masse d’aria determinanti talvolta nella manifestazione di inverni miti, con poche sortite fredde. Correnti capaci di portare le abbondanti nevicate lungo il nostro arco Alpino, decisamente sofferente nelle ultime stagioni.
Ebbene, il proseguo del mese di ottobre sembra voler ristabilire le distanze verso scambi meridiani troppo attivi. Crediamo che il tutto rientri in una normale fase di stallo dovuta al ritiro delle due grandi alte pressioni (Azzorre e Russo-Scandinava) presso i territori di propria pertinenza. Laddove andranno alla ricerca dell’energia necessaria per riproporsi con forza quali attori protagonisti della scena barica continentale.
In questa fase di stallo si verrà ad inserire un periodo nel quale domineranno correnti più miti ed umide, capaci di apportare nubi e piogge con intermezzi di tempo moderatamente stabile. Masse d’aria che cavalcheranno docili onde atlantiche come forse non se ne vedevano da tempo. Insomma, godiamoci questa fase tipicamente autunnale, consci che a breve potrebbe riprendere il solito assodato schema: quello degli scambi meridiani.