Ormai ci siamo, giunti alla vigilia di un giorno fatidico ed emozionante, un giorno che molti ricordano con superficialità e leggerezza ed altri con nostalgia e tenerezza.
Io sono tra quest’ultimi e ritengo che la Maturità, a prescindere dal mero svolgimento didattico-formativo, rappresenti un passaggio di consegne dall’adolescenza all’età adulta, un momento importante nella vita di un ragazzo.
Finisce uno dei periodi più belli della vita, anche se qualcuno giustamente può dissentire a seconda delle proprie esperienze, e dopo pochi mesi si viene catapultati in un nuovo mondo, quello dei “grandi”. Nessuno ci chiederà più se abbiamo svolto i compiti, nessun professore si preoccuperà per noi e verranno perdonate sempre meno le “marachelle”: inizierà, in un certo qual senso, il “libero arbitrio” ed improvvisamente, dopo una più che mai veloce estate, si inizieranno a prendere decisioni importanti.
Ma non dilunghiamoci troppo con i sentimenti ed i ricordi perché c’è da avvisare studenti e professori dell’arrivo del caldo, un protagonista di tante sessioni d’esame che rende l’atmosfera ancor più “infernale” ma allo stesso tempo divertente. D’altronde se non facesse caldo non si potrebbe “preparare” la classica fuga al mare di fine esami….
Come descritto nell’ultimo articolo, mentre in molti dubitavano dell’arrivo anticiclonico, si sta affermando una struttura anticiclonica sul Mediterraneo mentre si sta concludendo la fase instabile iniziata nei giorni scorsi; sempre come da previsione, la situazione peninsulare evidenzierà sostanziali differenze tra Nord e Centro-Sud, laddove al settentrione permarrà una maggiore instabilità.
Debellato lo Scandinavian Pattern sono continuate le scorribande atlantiche, coadiuvate da flussi di estrazione orientale; pian piano però il collassamento dello SCAND, ad opera di un assalto Azzorriano, ha permesso che quest’ultimo si adagiasse gradualmente sul Mediterraneo trovando poi una progressiva espansione verso nord-est, con relativa alimentazione di matrice africana.
In questo contesto, anche grazie alle SST (elemento fondamentale), si sta virando da una condizione di EA- verso un EA+, con affondo atlantico abbastanza profondo e fresco nel sud Atlantico.
Si evince, al dunque, l’ingresso di un promontorio di alta pressione (già in atto al Sud Italia) con ripristino della stabilità ed aumento termico però, considerate le notizie che possiamo estrapolare dalle teleconnessioni e dalla sinottica proposta dai modelli, sarebbe azzardato esprimersi unilateralmente verso il ritorno dell’estate e del caldo.
Vivremo senz’altro un periodo di bel tempo e non mancheranno picchi di calura consistenti ma basta osservare lo scenario europeo (e le continue possibilità di infiltrazioni al nord) per capire che la vivacità non scomparirà dal Vecchio Continente.
L’affondo atlantico sarà abbastanza esteso e profondo da mantenere una qual certa dinamicità del jet streak, con possibilità di penetrazioni fresche al Nord Italia e quindi di destabilizzare il tempo del Centro Europa, con sconfinamenti anche nell’immediato est europeo; al contempo non è escluso, sempre grazie ai movimenti del getto, un tentativo di risalita azzorriano/atlantica verso la Groenlandia, a causa dei ripetuti affondi delle gocce fredde, e ciò potrebbe contribuire a minare la fortezza pressoria mediterranea.
Infine c’è da aggiungere che altri dati teleconnettivi propendono per il ritorno di un regime instabile o quanto meno per una flessione anticiclonica.
Attualmente siamo in una fase di AMO neutro (non propenderei per una vera fase AMO-), figlia della precedente azione dell’ENSO, e ciò comporta una notevole azione del vortice polare che, come potrete constatare, rimane molto attivo ed incline a scendere di latitudine. Nella situazione attuale si è registrato un andamento WAM, il monsone africano, deficitario e storicamente una diminuzione delle piogge nella regione del Sahel individua un abbassamento della linea di convergenza intertropicale (ITCZ) e quindi minori possibilità di vampate calde e persistenti.
L’attuale stato idrico del Sahel (regione per altro già famosa per la dirompente desertificazione) è strettamente correlato alle SST del Golfo di Guinea che non sono riuscite, probabilmente a causa di una “alterazione” della Cella di Hadley dovuta al connubio ENSO-AMO neutro, a scendere di temperatura, attestandosi su valori molto simili al più caldo settore atlantico antistante il sahel (grosso modo).
In questa condizione non si è generato il sistema di basse/alte pressioni con venti umidi in risalita ed ecco il perché del deficit pluviometrico del regime WAM e, per concatenamento di cause, della posizione dell’ITCZ.
In conclusione attendiamoci un periodo caldo e stabile in gran parte dell’Italia ma osserviamo con molta attenzione i movimenti “tellurici” del jet streak.