Al contrario di tanti altri anni recenti, tarda ad arrivare la prima vera ondata di caldo della stagione e stando alle proiezioni dei modelli matematici, tarderà ancora per un po’. Nulla di strano, siamo appena all’inizio di maggio, in piena primavera, ma il nuovo millennio ci aveva spesso abituati ad un avvio molto anticipato della stagione estiva. Per la verità da mesi le temperature in Italia e in gran parte d’Europa sono ben al di sopra della media, ma tale sopra media termico è accompagnato da frequenti episodi perturbati o instabili.
L’instabilità, molto marcata, a tratti perturbata, a tratti accompagnata da localizzati fenomeni violenti (si veda quanto successo ieri in Emilia), rimarrà viva anche nei primi giorni di maggio. Oggi è in atto un netto miglioramento al Nord Italia, mentre il meteo al Sud sarà piuttosto incerto, ma un nuovo impulso perturbato giungerà domani sul Nord per poi spostarsi rapidamente verso sud-est. Il nuovo miglioramento al Nord si farà strada già da sabato, ma da una parte o dall’altra d’Italia fino al 5 maggio avremo condizioni spesso instabili o variabili e nessuna struttura stabilizzante di alta pressione riuscirà ad imporsi.
Poi forse cambia qualcosa. Un primo accenno di rimonta dell’alta pressione lo avremo attorno al 5-6 maggio e arriverà da ovest. Non sarà cioè il temuto anticiclone africano, bensì il cugino “buono” azzorriano. Sarà solo un assaggio, perché disturbi nord-atlantici continueranno a minarne la solidità e potrebbero tornare a farci visita prima della fine della prima decade del mese. Tuttavia potrebbe essere solo una rapida incursione, prima di un ritorno più in forze dell’Anticiclone delle Azzorre. E’ questa la proiezione del modello americano GFS e che il modello europeo ECMWF vede un po’ smorzata. Nella mappa sottostante vi proponiamo pertanto la visione d’insieme dei due modelli per il 10 maggio (elaborazione esclusiva di meteogiornale), in cui si nota l’allungamento dell’Anticiclone delle Azzorre verso est ed un innalzamento del fronte polare. Non è una situazione in grado di garantire stabilità assoluta, anzi sarà piuttosto favorevole allo sviluppo di temporali diurni nelle zone interne, ma sarà un bel passo avanti rispetto alle condizioni attuali.
Nessun modello vede l’arrivo della prima ondata di caldo, almeno per i prossimi dieci giorni, anzi, le temperature in quota saranno pienamente primaverili e senza alcun eccesso, ma un po’ tutti, lentamente, una riduzione dell’instabilità e un innalzamento della pressione media, in sintesi l’arrivo del “bel tempo” primaverile, che non vuol dire solo caldo e sole, ma anche un po’ di vento fresco e qualche temporale.