Sembra proprio che l’atmosfera abbia una memoria ben “lucida”, tanto da proporre una ciclicità “lunga” e che, per molti versi, sembrerebbe proporci la quasi copia della fine di ottobre/inizio di novembre del 2004.
Anche lo scorso anno, infatti, dopo una abbondante prima metà di ottobre caratterizzata da piogge anche intense e temperature seppur lievemente sotto le medie, ci trovammo poi a fare i conti con un finale del mese e, soprattutto, un inizio di novembre assai mite (per non dire caldo) con temperature anche di 8°/10° C sopra le medie del periodo.
Anche quest’anno sembrerebbe infatti andare così: siamo già in una fase assai mite per il periodo con temperature massime anche di 20°C e oltre su molte zone del centro-nord laddove il sole riesce a bucare la coltre umida e nebbiosa e anche dove ciò non riesce comunque le temperature diurne si mantengono su valori assai miti (16°/17°).
Questo per le massime diurne, mentre ancor più evidente la mitezza nelle temperature minime, che ben difficilmente e solo molto localmente (anche sulle zone padane del nord) scendono sotto i 13°/14°C.
Stando poi alle proiezioni modellistiche, il tutto sembra assumere carattere di una certa persistenza, stante una robusta rimonta anticiclonica di matrice sub-tropicale continentale in area prima mediterranea e poi addirittura fino ai paesi finnici che ci interesserà nei prossimi giorni e fino almeno ai primi 3/4 giorni del mese prossimo;
il che provocherà un ulteriore aumento termico sempre e soprattutto laddove il sole (in riferimento soprattutto alle zone pianeggianti del nord) riuscirà a bucare la coltre nebbiosa presente negli strati prossimi al suolo (massime quasi certamente superiori ai 20°C su gran parte della penisola)
Una robusta rimonta in risposta ad una profonda ciclogenesi che approccerà le coste occidentali europee ed in seno ad una marcata zonalità atlantica e che provocherà venti tempestosi soprattutto su Irlanda, Inghilterra e Francia settentrionale nel prossimo week-end.
Un nuovo “muro contro muro” fra l’atlantico e l’est/nordest continentale dove i massimi pressori andranno successivamente a migrare, un muro il cui abbattimento non potrà essere provocato dal flusso atlantico, giacché la vasta depressione in aperto atlantico non avrà la necessaria forza d’urto: non vi è un acuta saccatura in grado di scardinare tale gigante alto pressorio, quanto più una vasta e larga conca depressionaria pilotata dal lontano vortice canadese e non da una profonda depressione d’Islanda.
La soluzione (a lungo termine) sembrerebbe essere sempre quella dell'”est” ossia di un flusso freddo dai quadranti orientali/nordorientali in grado di erodere i geopotenziali di questa possente figura stabilizzante.
E anche in questo potremmo ritrovare delle similitudini con lo scorso anno, allorquando ad una prima parte di novembre molto molto mite, seguì un restante mese piuttosto freddo e instabile tanto che nonostante le pesanti anomalie positive iniziali (quasi tutta la prima decade), il novembre 2004 chiuse poi grossomodo nelle medie del periodo su gran parte della penisola.
Tutto questo potrebbe anche lasciarci pensare ad un trimestre invernale molto simile a quello dello scorso anno, con una partenza in sordina (dicembre) e una “maturazione” della stagione nel corso di gennaio e febbraio;
questo nelle grandi linee, perché poi nei particolari la natura non si ripete mai e personalmente ritengo che una persistenza fredda come quella che si ebbe dalla metà di gennaio 2005 e fino a quasi tutta la prima decade di Marzo, difficilmente sarà ripetibile.
Ciò non toglie che soprattutto i mesi di gennaio e febbraio potrebbero risultare mediamente più freddi della norma, con episodi anche assai notevoli in termini di freddo e precipitazioni nevose fino alla pianura, seppur in un contesto di minore persistenza fredda rispetto allo scorso anno.
Anche la statistica, valutando le ultime sette annate a partire dal 1998, ci dice che solo in 3 annate (1998, 1999 e 2001) l’inverno è partito col “mese giusto” (dicembre) ma con anomalie negative contenute entro i -2°C, mentre nelle restanti 4 (2000, 2002, 2003, 2004) e più recenti l’inverno è maturato nei mesi di gennaio e febbraio, mentre Dicembre è stato molto mite su gran parte della penisola e del bacino mediterraneo e con anomalie positive tra i +2° e i +4°C su base mensile e sempre in raffronto alle medie del periodo 1961/1990.