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“Luglio col bene che ti voglio…” Ma te ne vorrò davvero quest’anno?

di Gianluca Musto
26 Giu 2007 - 10:03
in Senza categoria
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Nei primi giorni di luglio le depressioni atlantiche tenderanno a spianare il promontorio nord-africano che tanto caldo sta arrecando al Sud Italia, mentre ad ovest si riaffaccerà l'anticiclone delle Azzorre. Fonte mappa: www.meteogiornale.it/mappe.
Come spesso accade la gente si dimentica che la meteorologia è una scienza e, come tale, si occupa della diagnosi meteo-climatica rapportando i dati e le conoscenze fisico-ambientali anche in altri rami scientifici. Oggi gli italiani si lamentano delle bizze del tempo, addossando talune volte la colpa al meteorologo di turno, sentenziando l’estremità dei fenomeni ed avvalorando questa tesi attraverso sfocati ricordi degli anni passati.

Effettivamente, seppur in modo marginale, non possiamo dar torto alle persone che patiscono un clima certamente diverso dalle medie climatiche dei nostri avi, dei nostri nonni. Con il mese di Giugno chiudiamo un ciclo di quasi un anno solare oltre la media: ogni mese ha riscontrato anomalie positive, in totale unione con l’avanzare delle varie ipotesi sul Globar Warming.

Il mio modesto parere è che, seppur in un contesto dai tratti preoccupanti, dobbiamo rimanere lucidi e non sfociare nell’allarmismo. Non a caso la natura vive ed evolve su sistemi di ciclicità e, anche nel passato remoto, quando gli inquinanti erano un fattore inesistente o irrilevante, ondulazioni di tipo caldo e freddo si sono alternate sul nostro pianeta.

Possiamo soltanto augurarci che gli ultimi venti anni non siano i prodromi di una condizione mite simile a quella dell’Optimum, con il pericolo dell’estremizzazione che gli inquinanti e la mano dell’uomo possono arrecare.

Concluso questo breve exercus, oggi possiamo dire che le previsioni dello scorso editoriale del MTG possono essere confermate. L’ondata calda c’è stata ed è tutt’ora in fieri: i 40°C previsti in Sicilia (per effetto favonico), come le punte massime sui settori tirrenici e della pianura padana, sono una realtà. Allo stesso tempo ci siamo occupati di indagare sulla durata di questa azione alto-pressoria, relazionando il comparto barico mediterraneo al più vivace e ciclonico atlantico. Andiamo a vedere cosa succederà nei prossimi giorni.

L’anticiclone africano, a causa di una maggiore spinta delle correnti nord-occidentali, dovrebbe lievemente calare d’intensità, quanto meno a livello di termiche alla media/bassa troposfera.

A beneficiare delle masse d’aria umide di stampo atlantico sarà, nelle prossime ore, il Nord Italia, già interessato da violenti temporali e paurosi rovesci grandigeni, segnale evidente dell’estremizzazione della fenomenologia.

Al centro-sud (ed in specie al sud) per quanto si possa annunciare un lieve calo delle termiche sarà pervicace l’azione anticiclonica, con clima asciutto, tipicamente mediterraneo, e massime over 30°C.

L’ondata calda che sta opprimendo la nostra penisola è il frutto di un dualismo sinottico ben evidenziato e spiegato nello scorso articolo: l’Hp africano, grazie ad un comparto indiano europeo favorevole (IOD++ occidentale, richiamo caldo presso le zone euro-asiatiche) ha potuto facilmente trovare sfogo a nord-est con la contrapposizione sinottica degli affondi atlantici, indirizzati verso sud-ovest dalla presenza della falla barica portoghese. In questo contesto barico ben si intuisce la afosa e calda presenza del promontorio africano al centro-sud ed i temporali violenti al nord, innescati dai refoli umidi atlantici che riuscivano ad oltrepassare l’arco alpino.

Chi vincerà, a questo punto della stagione, la prossima lotta? Vincerà l’Atlantico imponendo un clima fresco ed instabile? Perseguirà l’azione calda ed opprimente dell’aria africana?

A mio avviso, in un dipolo rappresentato idealmente da queste due figure meteorologiche, si inserirà un terzo elemento, per diversi giorni sopito, latente: l’Anticiclone delle Azzorre.
Momentaneamente, in questa fase di minor pressione del promontorio africano, si imporrà parzialmente un regime atlantico che, attraverso i cut-off potrà abbassare le temperature e regalare preziose piogge, anche al centro-sud.

Ma mentre avverrà a livello macroscopico una sensazione di vittoria atlantica, analizzando le teleconnessioni, si evince il plausibile ritorno dell’estate old-style, con anticiclone azzorriano sugli scudi. Le anomalie delle SSTA nel comparto atlantico rappresentano un importante condizione da monitorare: ad oggi si nota il raffreddamento dell’area nord-occidentale atlantica ed un aumento delle SST dell’atlantico centrale.

Come preventivato nello scorso out-look vi era il pericolo di un blocking incentrato sulla condizione, pericolosa, dell’AO positiva. Le rilevazioni delle temperature marine di questi giorni fanno presagire una AO+ che potrebbe favorire il ritorno dell’Hp della Azzorre, con accentuazione della semi-permanente islandese. In sostanza si potrebbe nuovamente tornare su un regime caldo e siccitoso senza aver attraversato una fase piovosa e fresca vera e propria.

Ad avvalorare le possibilità del ritorno azzorriano c’è la condizione delle zone/fascie inter-tropicali e degli index per eccellenza: l’ITCZ e la MJO.

L’ITCZ, per quanto concerne la zona Africana e l’interessamento europeo-mediterraneo, mostra espliciti segnali di normalità, con una posizione della linea di convergenza nella norma o lievemente sotto norma, segno che l’ondata calda di estrazione sub-tropicale è figlia di una complessa evoluzione meteo-climatica piuttosto che un semplice regime africano.

La MJO, in fase di stasi, dovrebbe in qualche modo favorire l’affondo atlantico ma, secondo quanto è successo tra metà Maggio-inizio Giugno, con la MJO che ha impresso diverse ondulazioni del jet-stream, si potrebbe pensare che in queste condizioni possa favorire le azioni di blocco e, se in un primo momento verrà favorito l’Atlantico nella sua versione polare, in secundis vi sarà l’espansione decisa dell’Azzorre.

Secondo questa concisa ed incompleta analisi si può ipotizzare, dopo diversi giorni di caldo torrido, una fase di mediazione, di stasi, con qualche pioggia e un regresso termico. Attenzione però, perché ciò verrà avvertito maggiormente al nord Italia, specie nella prima fase. Infine, dopo una breve parentesi dai connotati instabili, potrebbe tornare il clima stabile e soleggiato, seppur di diversa natura.

Da subito è bene avvertire che le infiltrazioni atlantiche provocheranno, specie con i movimenti in quota dei cut-off, forti azioni convettive con fenomeni intensi e violenti. Non escludiamo possibili trombe d’aria e nuove violente grandinate.

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