Non è raro osservare stravolgimenti della carte di previsione anche nell’arco di poche ore, tuttavia quel che accade in questo periodo è sintomo di grossa indecisione modellistica, frutto del periodo di transizione stagionale qual è settembre.
Certo è relativamente più difficile osservare dei radicali mutamenti su tutti i più importanti di previsione che giornalmente vengono presi in considerazione per le nostre analisi. E così ci ritroviamo a dover commentare quel che prima era, poi non era più, ora lo è di nuovo.
Esattamente tre giorni fa si discerneva circa differenti possibilità, una della quali (mostrata dal modello americano GFS) lasciava intravedere un possibile ritorno di condizioni estive sul nostro Centro Sud. Oltre a tale possibilità ve ne erano altre abbozzate dai centri di calcolo europei, i quali davano maggiore importanza alla goccia fredda in movimento verso la Penisola Iberica. Importanza che poi si sarebbe tradotta in un peggioramento del tempo anche deciso.
Bene, se ieri pareva che tutti i modelli fossero orientati verso quest’ultima strada, oggi siamo costretti a rivedere degli elementi che danno alla previsione un nuovo aspetto, definibile come una via di mezzo tra quanto espresso tre giorni fa e quanto disegnato ieri.
Pare infatti che tutti i modelli di previsione siano d’accordo nell’interessamento della nostra Penisola da parte della nuova goccia fredda. Peggioramento prima al Nord, successivamente al Sud, dove potrebbe portare piogge più diffuse. Ma se ieri pareva cosa certa la maggior durata della fase perturbata, oggi sembra sicura una permanenza breve.
Il perché? Un’alta pressione delle Azzorre pronta a spingere la sua azione verso Levante, portandosi in tal modo sul bacino Centrale del Mediterraneo. Tal movimento potrebbe determinare letteralmente una rottura in due parti della goccia fredda. Una si dirigerebbe appunto verso il nostro Meridione, l’altra verrebbe risucchiata verso le coste del Marocco in direzione dell’Oceano Atlantico, dove troverebbe linfa vitale per rinvigorirsi.
Tutto ciò si tradurrebbe in un possibile contributo continentale nord africano diretto alle nostre regioni. in tal modo si avrebbe un ritorno dell’estate, con temperature miti e localmente persino un po’ calde. Tuttavia non ci sarebbe nulla di strano. Non è infrequente osservare simili situazioni a settembre, talvolta persino ad ottobre. Ma vista la grande incertezza che regna in questi giorni, non mancheremo di tenervi aggiornati sulle novità.