Ma non doveva giungere il freddo? Non dovevamo esser preda di gelide correnti polari?
I proverbi, spesso retorici, celano sempre saggezza e verità, e mai come questa volta si addice il detto “Non dire gatto se non l’hai nel sacco”. Si sa che i proverbi hanno la funzione di consigliare onde evitare di cadere in più o meno grossolani sbagli; la meteorologia, scienza dalle mille difficoltà interpretative e dalle molteplici incognite, può esser terreno fertile per mettere in pratica anche un pizzico di saggezza popolare che spesso, vuoi per superbia o per eccessivo fervore, viene accantonata in favore di irruenti e spregiudicate analisi sinottiche e previsionali.
Nei giorni scorsi i modelli segnalavano la possibilità (e non la certezza) di una discesa fredda nel cuore del Mediterraneo, grazie all’erezione di un Hp verso la Groenlandia con conseguente spinta meridiana dal medio-basso Atlantico.
Questo blocco anticiclonico, unito ad una blanda zona basso-pressoria presso il Nord Africa, avrebbe indotto, secondo le mire modellistiche, l’aria fredda a spostarsi verso sud impattando con la Penisola.
Il problema, ormai annoso, è risultato essere ancora una volta la bassa pressione tra Penisola Iberica-Nord Africa, il famoso gap barico denominato, nei mesi scorsi, Falla Barica per la sua ricorrenza e stabilità. L’ispessimento, la robustezza di tale figura sinottica non ha permesso all’anticiclone azzorriano di dirigersi con vigore verso Nord, limitando la sua estensione e le capacità di condurre una azione di blocco.
Venendo a mancare questa spinta, ipoteticamente diretta in prossimità dell’Islanda e della Groenlandia, dove è sita in queste ore una cellula alto-pressoria, l’area del nord-ovest Atlantico nel luogo in cui risiede la semi-permanente islandese ed ha sede, ancor più ad ovest, parte del Vp canadese, non riceverà quell’apporto pressorio tale da inibire i movimenti delle cellule depressionarie in loco.
Per questo motivo lo slancio dell’Hp Azzorriano si spegnerà rapidamente, collassando su stesso ed indirizzando l’aria fredda verso l’est europeo.
Il nucleo polare lambirà l’Italia nei settori adriatici, con un interessamento davvero marginale; dai settori sud-occidentali risalirà aria umida dalla depressione, tutt’ora presente, che dovrebbe spostarsi moderatamente verso est. Questo trasferimento sarà capace, se manterrà una posizione disposta verso levante, di ricostruire gradualmente le condizioni per irrobustire l’Hp atlantico, il quale tenterebbe, per la prima decade di Dicembre, una nuova sortita verso Nord.
Con saggezza e prudenza lasciamo un margine di incertezza nell’evoluzione dei prossimi giorni, anche se la dinamica descritta non sembra incontrare nuovi stravolgimenti.
Molta più ponderatezza per quanto concerne il lungo termine.
Semper ad majora