Uno dei primi gesti che si compiono al mattino è quello di scorgere dalla finestra più vicina il tempo che fa. Da esso dipendono le scelte degli abiti, talvolta persino l’umore di un’intera giornata. Così com’è possibile osservare il lento passaggio delle stagioni, come un treno in corsa che ripassa a cadenza prestabilita trasportando passeggeri ogni volta differenti.
Il paesaggio è apparentemente lo stesso, ma la natura varia di giorno in giorno, con colori sempre diversi. Ma proprio da questi piccoli segnali siamo in grado di cogliere il tempo che ha fatto, o che fa. Ci si può avventurare in una previsione nel brevissimo termine, cercando di scorgere nel codice del cielo quel che ci potrebbe attendere da lì a poco.
Una sorta di rito, in grado di darci delle preziose informazioni circa il meteo, condizionanti le nostre giornate. E così, se si osserva al di là della trasparenza di un freddo vetro, potremo notare che l’azzurro del cielo è sempre meno presente. Man mano che passano i giorni aumentano le nubi, il sole tramonta prima. Tutti indizi che conducono ad un’unica conclusione: l’arrivo dell’autunno.
Ma volendo darne una definizione la si potrebbe definire forse come una stagione dai mille volti, quasi a rappresentazione delle mille tonalità osservabili all’aria aperta. Non è raro infatti osservare mesi d’ottobre piuttosto miti ma altrettanto piovosi, governati da quelle che vengono definite “depressioni Mediterranee”. Aria carica d’umidità, venti talvolta meridionali e nubi ricche di pioggia.
Condizioni che spesso ci fanno compagnia fin verso le festività dei primi giorni di novembre, non senza normali pause di bel tempo oppure di freddo prematuro. Ma sono proprio le sopra citate feste che segnano lo spartiacque tra l’autunno post-estivo e quello pre-invernale. Quando giungono le prime incursioni fredde, con la neve che talvolta compare a quote alto collinari.
Evoluzioni che segnano l’andamento normale di una stagione transitoria per antonomasia. Un trimestre ricco di fascino, al pari della primavera. In fondo l’essenza è la stessa, nonostante gli artisti disegnino quadri di mille colori ma sempre differenti. Non resta che contemplare in silenzio un’opera la cui rappresentazione mai sarà uguale. Certi che la monotonia sarà ben lungi dall’essere di casa.