Avevo espresso negli scorsi articoli quello che a mio parere avrebbe costituito il trend climatico italiano in questo autunno 2007, analizzando la possibilità che esso sarebbe potuto essere freddo con importanti retrogressioni da est.
Oggi siamo alle soglie di un cambiamento vistoso del tempo sull’Italia.
Come detto nell’occhiello un fronte freddo figlio di una marcata ondulazione della corrente a getto polare innescherà un cut off sull’Italia che sarà responsabile prima di un generale raffreddamento delle temperature, più marcato sulle regioni adriatiche, e poi, complice una probabile retrogressione dell’intera struttura barica, un periodo anche lungo di precipitazioni intense su parte della penisola, che potranno essere al centro-nord nevose fino ai 1000 metri e al sud, dopo una iniziale quota di 1000 metri, a quote più elevate.
Il peggioramento di questi prossimi giorni possiede in sé delle caratteristiche di assoluta anomalia climatica, infatti è stato molto raro negli scorsi anni vedere una irruzione artica così pesante in un periodo così precoce. Eravamo stati abituati a vedere irruzioni fredde agli inizi di Novembre con neve anche a quote basse, ma nella seconda decade di ottobre il fenomeno costituisce assolutamente un evento raro.
Inoltre gli ultimi run modellistici prevedono una fase di maltempo molto lunga con il cut off che iperverserà sull’Italia per alcuni giorni. Questa anomalia dunque è la punta di un iceberg costituito dagli indici climatici e al comportamento del jet stream che ci avevano fatto pensare già alcuni giorni fa alla possibile svolta fredda di questo autunno 2007.
Oggi però ci dobbiamo chiedere se questo episodio costituirà un trend freddo per l’inverno prossimo o solo un unicum. Soffermandoci sulle figure bariche possiamo dire fin d’ora come esse in questo autunno inverno 2007-2008 paiono essere estremamente favorevoli a blocchi atlantici e a retrogressioni fredde sul Mediterraneo, grazie alla QBO fortemente negativa e al vortice polare veramente debole, a tal proposito è evidente come la stratosfera a tutte le quote fatichi a raffreddarsi, differentemente dallo scorso anno, favorendo così la debolezza del VP.
L’unico vero punto interrogativo di questa stagione fredda a mio parere è costituito dalla reale possibilità che il polo garantisca quest’anno un bacino gelido su cui contare nel futuro. Infatti diciamo che in questo senso, scambi meridiani così continui e incisivi (in realtà l’irruzione italica ormai prossima segue una irruzione sull’area orientale europea responsabile nei giorni scorsi di un bufera di neve anch’essa abbastanza precoce su Mosca), rallentino il raffreddamento del polo nord, e infatti dall’osservazione delle temperature a 850Hpa odierne e previste per i prossimi giorni si nota un certo ritardo nel raffreddamento artico, ancora comunque ampiamente rimediabile.
Insomma se una rondine non fa primavera una irruzione fredda anche se lunga non fa ancora un inverno precoce, ma ne annuncia comunque inequivocabile l’eco.