L’analisi di un’immagine carpita dal satellite è spesso eloquente nel mostrare la disposizione in atmosfera delle principali figure bariche agenti sul nostro continente. Alte e basse pressioni non più raffigurate da disegni o colori di un modello di previsione, bensì dalla presenza o meno di nubi e dal movimento delle stesse.
Bene, la “fotografia” che vi presentiamo si riferisce alle 9 del mattino, circa 2 ore fa. Si è deciso di rielaborarla graficamente cercando di mettere in evidenza le peculiarità bariche di questi giorni, ipotizzando poi lo scenario prevedibile nel breve-medio periodo.
Scrutando con attenzione le terre continentali, si possono notare chiaramente due figure di bassa pressione (o depressioni che dir si voglia): una, molto vasta in quota, tra le coste marocchine e quelle portoghesi. L’altra rappresentata dalla banda nuvolosa che dalle coste groenlandesi si porta fin verso il Circolo Polare Artico.
La zona tra l’Oceano Atlantico, la Gran Bretagna e le nostre regioni occidentali delimita chiaramente la presenza di un vasto campo di alta pressione Assenza quasi totale di nubi significative). Alta pressione che è stata messa in evidenza nel suo movimento di spinta verso Nordest dagli archi di colore rosso acceso. Un movimento che rende visibile la discesa di aria assai fredda in direzione dei Balcani. Masse d’aria rappresentate dagli archi di colore azzurro e riscontrabili realmente dalle nubi più tenui che dalla Germania del Nord si gettano verso l’Est Europa.
Il cerchio blu posizionato in prossimità delle coste Adriatiche descrive invece il nucleo depressionario a carattere freddo in via di formazione sui Balcani. Un vortice che ad inizio settimana si porterà verso Ovest influenzando in maniera decisa il tempo delle nostre regioni. L’elemento di estremo interesse è rappresentato tuttavia dallo scorrimento delle masse d’aria umida occidentale (associate alla depressione porto-marocchina) e dirette verso Est, laddove andranno ad impattare l’aria gelida proveniente da Est.
Inevitabile pertanto l’acceso contrasto termico che ne scaturirà e che andrà a scavare un minimo depressionario secondario sul Tirreno. Un posizionamento da definire ancora con cura e dal quale dipenderà molto delle sorti meteorologiche dello stivale. Appurate le nevicate che raggiungeranno l’Adriatico, un minimo nella posizione disegnata potrebbe riservare (almeno in un primo momento) delle bianche sorprese anche sulle regioni del versante occidentale.