L’anticiclone azzorriano e la sua azione di compressione volgono, momentaneamente, al termine.
Una goccia fredda isolatasi verso la Penisola Ellenica, in connubio con la ormai semi-permanente falla barica nel sud-est Atlantico, stanno facendo traslare l’asse di saccatura verso una piena meridianizzazione. Attualmente vi era una disposizione dell’alta pressione da ovest verso est, con discreto richiamo sub-tropicale; la presenza delle due aree cicloniche sopraccitate permetterà lo spostamento graduale verso nord-est del respiro nord-africano, con poderose impennate termiche in direzione della Russia; in concomitanza verrà richiamata aria fredda da nord/nord-ovest che, come nello scorso episodio, affonderà con decisione nel bacino mediterraneo, senza essere deviata dalla bassa pressione iberica, moderatamente colmata dalla fisiologica manovra dell’anticiclone azzorriano, ovviamente più deciso ed esteso rispetto al periodo invernale.
L’affondo ciclonico sarà marcato, con buone precipitazioni però, quel che più risalta nella nostra previsione, è la possibilità di forti fenomeni dovuti alle azioni di contrasto.
Durante la giornata odierna, nella città di Frosinone, causa una debole infiltrazione fresca in quota e un ottimo serbatoio di calore latente, si sono susseguiti intensi temporali, con forti raffiche di vento e pioggia mediamente sostenuta, con rate rain (quantità di pioggia in un piccolo lasso di tempo) ingente per molti minuti; ieri, sempre in Ciociaria, sono state scattate foto ad un funnel (nume ad imbuto), indice di grande instabilità ed energia. Ed una vivace attività termoconventtiva si è presentata oggi anche in varie zone del Nord.
L’avvento dell’aria fredda comprimerà, ancora una volta, una enorme massa d’aria calda sul versante alpino estero, con forti possibilità di fenomenologia temporalesca intensa, perfino qualche sistema Low Potential supercell (sistemi temporaleschi potenzialmente in grado di provocare grandinate e trombe d’aria).
Le condizioni teoriche vi sono e ne riportiamo alcune, senza entrare nel merito della sinottica:
1) Forti contrasti (l’aria in arrivo è decisamente più fredda dell’aria latente al suolo);
2) cospicuo riscaldamento del suolo (tutta la Penisola, e quindi anche le zone circospette – Pianura Padana in primis);
3) jet stream in quota. Quest’ultimo non è indispensabile come fattore di formazione della supercella.
In seguito bisognerà analizzare molte altre condizioni, come l’importantissimo wind shear (variazioni nel campo dei venti in quota) che verrà osservato attraverso i radiosondaggi; questa previsione è più che altro uno “storm-alert”, una sorta di bollettino a scopo di prevenzione poiché è pressoché impossibile, specie in Europa, prevedere con tanto anticipo un tipo di fenomeno così particolare.
Apprestiamoci a vivere una fase di maltempo, molto instabile, con temperature in graduale diminuzione; il futuro meteorologico è ancora in mano ai forti contrasti, agli “sbalzi sinottici” che propongono repentine avvezioni cicloniche ripetutamente sormontate da nuovi ed efficaci promontori alto-pressori. Dunque, attendiamo la prossima calda oscillazione di questa altalena.