Nell’ultimo mese l’incombente figura del Nino si è gradualmente neutralizzata.
Le SST pacifiche sono diminuite portando la condizione ad uno stato attuale di ENSO neutrale, con tendenza ad evolvere verso una fase decisa di Nina.
Andando ad analizzare il grafico con i dati dell’ultimo anno si scorge una evoluzione di tipo ciclico, con un Aprile/Maggio 2006 in fase neutrale/Nina a precedere il passaggio duraturo ed intenso in fase di Nino tra Maggio e Dic/Gennaio 2007.
Attualmente solo la regione Nino 4 presenta valori positivi, pari a 0.5°C, con le altre regioni delle acque equatoriali in fase negativa/neutrale.
Globalmente è interessante riscontrare un deciso raffreddamento delle SST del nord Atlantico, nel nord della east coast americana, sin verso il Labrador ed una situazione termica negativa presso le aree della PDO (coste del Pacifico).
Ovviamente, essendo rimasto il Nino 4 positivo, la flessione termica si è avvertita presso la zona orientale della fascia oceanica equatoriale.
Anche la valutazione dell’ONI, della fascia superiore(0-300m) delle acque superficiali, dimostra la tendenza passata di moderate-Nino, coadiuvato da una MJO in anomalia orientale. Quest’ultima ha favorito la propagazione di calde Kelvin-wave che hanno considerevolmente aumentato la temperatura della fascia upper-ocean (o-300m).
Codesta fase è ormai superata dimostrando un regresso termico ed una fase di MJO evoluta in westerlies, con minor propagazione e moderata attività.
La vigente dinamica sta attuando, a livello atmosferico, tra Nord Pacifico e Nord Atlantico, una circolazione di tipo Nina-winter con una ondulazione, a partire dal polar jet stream, profonda e con direttrice west to east, lontana anni luce dalla matrice zonale sviluppatasi in periodo di Nino grazie alla collaborazione del pacific variable jet stream zonale prettamente caldo.
Il percorso delle correnti può apportare, secondo il classico schema, un blocco alto-pressorio aleutinico, con ripercussioni fredde in seno ad onde barocline profonde con direttrice east coast/grandi laghi (situazione attuale); l’aria fredda, scesa sin verso le basse coste orientali americane risale, grazie alle correnti umide e miti, verso il nord Atlantico.
Questa dinamica sinottica può supportare, prendendo in considerazione anche le ipotesi fatte nello scorso editoriale, una nuova bilobazione del pattern polare, con due predominanti figure anticicloniche alle alte latitudini, una probabilmente localizzabile tra Groenlandia e Scandinavia.
Ciò potrebbe avvenire grazie ad una moderata attività dell’artic oscillation ed una tendenza dell’ITCZ a restare, per ora, limitato presso la fascia meridionale intertropicale, pronto però a sfondare e riversare il flusso caldo nel lungo termine.
Le perplessità di una risalita pressoria con funzione di blocking provengono da una Nao in lieve fase di positivizzazione e una persistente azione inibitoria dell’EAJ che, da mesi, non riesce a tornare in condizione negativa, bloccata da un perseverante dinamismo atlantico tra Islanda ed Isole Britanniche.
Tuttavia sembra che qualche presupposto per un dinamismo di stampo invernale possa visitare l’Europa e l’Italia; nel frattempo, dopo una serie di giornata primaverile statiche e soleggiate, torneremo in un contesto ciclonico, caratterizzato da cut-off e conseguenti precipitazioni intense per fenomenologia convettiva.