L’estate appena conclusasi verrà ricordata per il sud Italia come l’estate 2003 lo fu per le regioni settentrionali, il nostro sud ha scontato le conseguenze degli ultimi colpi dell’anomalia termobarica 2006-2007, che come avevamo preannunciato a Giugno ha vissuto in questa sagione la sua fine.
Infatti i dati della media delle temperature del trimestre estivo, ma maggiormente quelle del mese di Agosto, mostrano i segni evidenti del tramonto dell’anomalia che ha falcidiato il nostro paese e l’Europa intera quest’anno.
Come dicevamo negli scorsi articoli molto probabilmente l’anomalia termobarica 2006-2007 ha avuto origine da un riscaldamento anomalo delle acque superficiali del medio atlantico con conseguente rafforzamento delle alte pressioni subtropicali e del vortice polare, veri responsabili delle temperature miti di questi mesi.
Oggi lì dove l’anno scorso dominavano anomalie dell’ordine di 2° C in media abbiamo temperature diffusamente inferiori alla media anche di 2°C; insomma, il medio Atlantico oggi è in vaste aree più freddo del normale. Si potrebbe forse pensare che lo scioglimento record dei ghiacci avvenuto questa estate abbia influito sul raffreddamento dell acque Atlantiche e sarà interessantissimo studiare gli effetti di questa fusione record sul clima atlantico e europeo per capire se il fenomeno di scioglimento dei ghiacci artici presenti un qualche feed-back che acceleri o rallenti il processo di riscaldamento boreale in atto.
Altro discorso invece è doveroso fare per l’Inverno australe 2007 che senza retorica possiamo definire storico per gli eventi di freddo e di precipitazioni nevose in luoghi dove non si presentavano da anni, o addirittura da secoli.
Anche in questo caso possiamo forse correlare questi eventi a una temperatura superficiale marina degli oceani australi fortemente sottomedia per larghe porzioni di territorio. Il global warming insomma sembra essere un postulato accettabile per la porzione boreale del pianeta ma trova una importante eccezione in metà del globo dove sembra che le cose vadano diversamente. Prima di poter veramente dare per scontato il teorema del riscaldamento globale bisognerà dimostrare che l’eccezione australe confermi veramente la regola.