Oggi giorno della Candelora, il sole splende su tutta l’Italia e secondo il famoso detto dovremmo essere fuori dall’inverno (il detto subisce varianti a seconda delle regioni), ma siamo tutt’altro che all’epilogo di questa stagione invernale piena di colpi di scena e di emozioni un po’ per tutti.
Pare infatti, guardando i vari modelli a disposizione, che il prossimo week-end porrà termine alla fase di tepore che aveva consentito a più di qualcuno di girare in camicia, e l’inverno ritornerà per restare ancora a lungo…
In questo articolo, come sempre, delineeremo i tratti essenziali che si possono evidenziare guardando il lungo termine. Possiamo innanzitutto dire che verso la fine del prossimo week-end l’Italia subirà per l’ennesima volta l’influenza dell’azione del flusso gelido russo. Sarà probabilmente l’ultimo sussulto del major warming che tanto ha fatto parlare di sé sull’Europa centro orientale e che pur in maniera minore ha influenzato anche il nostro stivale.
Le regioni più colpite da questo nuovo evento saranno probabilmente quelle meridionali, e in particolare la Puglia, dove fra Lunedì e Martedì sono attese nevicate da stau e instabilità anche nelle pianure interne e forse fin sulle coste. Come al solito questa previsione, che ricordo è a 96 ore, dunque ha ancora le caratteristiche di una tendenza, potrà essere migliorata o peggiorata a seconda del comportamento del minimo mediterraneo autore dell’aggancio del vortice freddo russo.
Dunque in poleposition per il freddo ci saranno le regioni meridionali ma anche altre le altre dovrebbero essere interessate dall’avvezione.
Alla fine di questo ultimo episodio, gli effetti dello stratwarming dovrebbero lasciare il posto alla ricostruzione del vortice polare – e qui sottolineo una tendenza analizzata oggi e da qualche giorno dai vari modelli che definiscono la possibilità dell’interessamento del Mediterraneo da parte del vortice polare – grazie a un’alta Azzorriana in gran forma e da un anticiclone russo tutt’altro che in smantellamento; insomma classica configurazione a omega rovesciato con irruzioni polari marittime dai geopotenziali bassissimi e temperature in quota gelide che potranno interessare l’Italia.
Si passerebbe così da un gelido soffio denso buranico, alle classiche irruzioni artiche stile inverno 2005, fattori diversi, ma risultato identico: freddo e precipitazioni per l’Italia.
Ribadisco che si tratta, come sempre, di analisi di tendenza, e dunque, come spesso sottolineo non di previsioni in senso stretto.
Concludo anticipandovi già oggi alcune correlazioni che poi approfondirò in un articolo alla fine di questo lungo inverno. Questa estate è stata caratterizzata da una stagione degli Uragani impressionante sull’America del Nord, seguita da un autunno piovoso per l’Europa occidentale e da un Inverno gelido per tutta l’europa centro orientale, mentre l’America del Nord ha avuto uno degli inverni piu’ miti degli ultimi anni. Tutte coincidenze? O possiamo correlare questi eventi in una teoria unitaria… La risposta la darò a marzo.