La penetrazione di una saccatura atlantica rappresenta il primo guasto meteo dai connotati vagamente autunnali, che aggredisce il nostro Paese in questa prima decade di settembre. L’evoluzione perturbata verrà rallentata dalla nascita di una ciclogenesi sui mari settentrionali italiani, in spostamento dal Mar Ligure al Mar Adriatico, che andrà ad esaltare il maltempo sul Centro-Nord.
Gli effetti della ferita ciclonica instabile si estenderanno anche al Sud fra giovedì e venerdì, in quanto una parziale rimonta verso nord dell’anticiclone oceanico andrà ad imprimere una maggiore spinta meridiana all’intera saccatura, con associata maggiore entrata d’aria fresca e sempre più secca dai quadranti settentrionali: in questo frangente verrà rilasciato un vortice in quota che andrà progressivamente ad isolarsi tra l’Adriatico Meridionale e le vicine zone balcaniche.
Questa sarà la strada tracciata per un deciso miglioramento su tutto il Paese, i cui massimi effetti si avvertiranno un po’ ovunque nel week-end, a parte iniziali residue riserve instabili all’estremo Sud. Ci attendiamo una parentesi soleggiata dal clima gradevole, con aria decisamente frizzantina nelle prime ore mattutine, mentre di giorno in alcune zone i valori risaliranno facendo assaporare un clima quasi estivo.
La tendenza fino al week-end appare conforme ed ormai sostanzialmente comprovata sulla base delle linee univoche espresse ultime emissioni dei modelli matematici, mentre la successiva tendenza appare ben più complessa e delicata. Abbiamo cercato di riassumere le diverse possibilità evolutive nella mappa in alto, che peraltro è una rappresentazione d’insieme che coglie la media probabilistica per il prossimo lunedì. Quella mappa è il risultato di due strade evolutive nettamente diverse, quella tracciata dal modello americano (GFS) rispetto a quella del modello europeo (ECMWF).
A questo punto è dunque lecito chiedersi se la parentesi anticiclonica possa costruire basi per poter durare anche nella prossima settimana? Ebbene, il modello GFS propone un’evoluzione che non depone a favore della resistenza e persistenza dell’anticiclone sulle nostre teste, in quanto giungerebbe di gran carriera un’ondulazione ciclonica dal Nord Atlantico. Si andrebbe così rapidamente a sgretolare il promontorio anticiclonico sull’Italia ad inizio settimana, con le correnti che assumeranno una curvatura ciclonica per l’approssimarsi di un nucleo depressionario (goccia fredda) ai settori alpini, in grado di dispensare instabilità più marcata al Centro-Nord.
Scenari ben diversi per il modello europeo (ECMWF) che vede l’anticiclone più robusto ed in grado di reggere ai tentativi d’incursioni instabili dal Nord Atlantico. Tuttavia, il mantenimento dei massimi anticiclonici sull’Ovest Europa esporrebbe la nostra Penisola al marginale scorrimento d’infiltrazioni d’aria fresca da est, connesse all’ampia saccatura tra il Mar Nero ed i Balcani. Comunque vada, l’autunno continuerà a lanciare importanti segnali, anche se settembre, perlomeno in questa prima parte, non sembra certo destinato troppo a degenerare, per merito di un anticiclone che socchiuderà la porta al flusso atlantico.