Bianco Natale doveva essere e Bianco Natale è stato. In tempi non sospetti ho pronosticato un severo raffreddamento dell’Europa, che avrebbe coinvolto anche la nostra penisola, e il severo raffreddamento c’è stato e per alcune regioni è ancora in corso.
Volutamente nell’ultimo articolo ho omesso di specificare quali fossero le possibili conseguenze per l’Italia del raffreddamento europeo subdorando le difficoltà di previsione che sempre contraddistinguono le irruzioni da est sulla penisola, e dunque non volendo illudere nessuno ho preferito essere vago nella previsione.
Oggi riprendiamo le fila della analisi climatologica in concomitanza con l’avvio ad esaurimento di questo raffreddamento europeo e con il prossimo cambio di circolazione, che come vedremo nell’articolo sarà effimero e apportatore ben presto di un nuovo peggioramento dalle caratteristiche fredde.
Partiamo dal definire la situazione barica attuale: il ponte fra alta pressione azzorriana e finnico russa che aveva permesso il raffreddamento europeo, non ha retto più di 24 ore, cedendo di schianto alla forza dell’Atalntico e isolando due distinte figure bariche, una a est, figlia dell’alta pressione russofinnica, argine orientale a qualsiasi influsso, sia atlantico che artico, ed una goccia fredda che bloccata a est dall’anticiclone russo e a ovest dal flusso atlantico, ha vagato per l’Europa Centrale portando nevicate sulla Germania, la Francia e il nord Italia, innescando una ciclogenesi sul Mediterraneo occidentale che ha portato nevicate anche lì dove mancavano da anni, vedi Firenze.
Oggi possiamo dire che la porta atlantica si riapre, ma si riapre non con i canoni da molti temuti, cioè in forma di una zonalità bassa apportatrice di umidi venti occidentali, ma con una direttrice più meridiana, stante la Azzorriana ancora ben alta e un potente anticiclone dinamico a est alimentato nei prossimi giorni da aria artica.
L’Italia sarà dunque investita da numerose depressioni che entrando da Nord-Ovest avranno come obbiettivo lo Jonio, non prima però di apportare possibili nevicate sul nord il giorno di Capodanno, dando vita alle più classiche Taranto Low apportatrici di fenomeni intensi al centro sud.
Le temperature resteranno rigide, dopo un iniziale rialzo al sud dovuto all’azione degli umidi venti prefrontali.
Ma già sul finire della prossima settimana, un deciso cambiamento sembra bussare alle porte della nostra penisola, e qui entriamo nell’incerto; un rallentamento della corrente oceanica consentirà una nuova pulsazione dinamica dell’Anticiclone azzorriano che potrebbe prendere due strade, entrambe apportatrici di freddo sulla penisola: o un connubio con una termica Finnica o un connubio con una termica al contrario russa.
Una cosa è certa siamo di fronte all’approssimarsi di un nuovo blocking atlantico, dai connotati ancora da delinearsi, e non è escluso che questa configurazione possa determinare una nuova discesa fredda sulla nostra penisola attirata sull’Italia questa volta, e non sulla Francia, stante una depressione in stazionamento sullo Jonio. Insomma situazione da monitorare ma certamente inverno d’altri tempi sull’Italia e un pò su tutta l’Europa, che ha tutta l’aria di dover ancora dire la sua…