Come l’araba fenice l’alta pressione perde campo ma è pronta subito a ritornare più forte di prima. È questo il trend climatico che ci aspetta nei prossimi 10 giorni.
Archiviata ormai la possibilità di un’ondata di gelo prima del 20 di dicembre – opzione intravista per primo da ECMWF e poi portata avanti con troppa ostinazione da GFS -, si guarda oltre per scorgere eventuali spunti dell’inverno.
L’irruzione fredda di questa settimana colpirà pertanto l’Est Europa e con maggior forza la zona attorno al Mar Nero. Sul Mediterraneo occidentale si andrà invece a formare un’area ciclonica, che sul finire della settimana potrebbe determinare episodi di maltempo soprattutto su Sardegna e Sicilia. Le temperature rimarranno all’incirca nella norma del periodo, e già questa è una notizia, viste le attuali molto alte in quota.
L’alta pressione nel frattempo continuerà a rigenerarsi nella zona centrale europea, ora portandosi più a nord ora riconquistando campo anche più a sud, mentre dopo il 20 un’altra irruzione gelida sarà pronta per invadere l’Est Europa.
I modelli meteorologici principali vedono nuovamente un’azione retrograda dell’aria fredda che potrebbe scorrere sul bordo sud-orientale dell’anticiclone fino a raggiungere l’Italia nei giorni immediatamente precedenti il Natale, ma si tratta per il momento di un’ipotesi di lungo periodo da prendere decisamente con le molle. Inoltre si tratterebbe di un raffreddamento convinto ma non di un’ondata di gelo.
Nel complesso continuerà il trend dal clima secco a livello centro europeo, con parte dell’Italia interessata dall’azione della depressione mediterranea, e con altre occasioni per giornate fredde e nebbiose in Pianura Padana, l’unica zona in cui il freddo, “vero” o “finto” che sia (cioè prodotto in loco) di certo non manca.