DEPRESSIONE BRITANNICA ED ANTICICLONE AFRICANO – La nuova fiammata calda sahariana, che va accentuando la presa sul bacino centrale del Mediterraneo, trae origine da una configurazione barica che sta davvero predominando in modo schiacciante dall’inizio dell’estate: la bassa pressione sul Regno Unito, connessa ad una saccatura che affonda parzialmente a ridosso dell’Iberia, scatena infatti le continue risalite dei promontori anticiclonici nord-africani alle nostre latitudini. In questo fine settimana siamo quindi alle solite, con l’alta pressione sub-tropicale che occupa tutta l’Italia, fatta eccezione per le zone alpine lambite dall’influenza periferica delle umide correnti sud/occidentali legate alla circolazione perturbata atlantica.
GRAN CALDO – L’impronta dell’anticiclone è ben evidente dal Meteosat in quell’ampia fetta di territorio sgombra di nubi che si espande dal sud della Penisola Iberica all’Italia. L’influenza anticiclonica è cresciuta anche sul comparto balcanico, dove notiamo solo cumulogenesi sui rilievi. L’aria calda pompata dalle latitudini nord-africane ha portato un lieve aumento delle temperature sull’Italia, con punte diffuse di 37-38 gradi dall’Emilia Romagna verso valli e pianure interne del Centro-Sud. Fra le stazioni meteo monitorate dall’Aeronautica, le località più roventi sono risultate Firenze, Perugia e Catania, ma caldo ed afa non risparmiano praticamente nessuno anche perché si soffre pure con temperature ben inferiori, a causa degli elevati tassi d’umidità.
PRIMI TEMPORALI AL NORD-OVEST – L’anticiclone africano non riesce a proteggere pienamente le aree più settentrionali dell’Italia, raggiunte da infiltrazioni instabili di natura atlantica. Il calo dei geopotenziali sta quindi consentendo la nascita delle prime celle temporalesche in montagna, già in sconfinamento verso parte delle pianure del Piemonte. Col trascorrere delle ore, l’attività temporalesca è attesa in accentuazione, tanto che si andrà espandendo in altre zone di pianura vicine ai rilievi, soprattutto per quel che concerne la Lombardia: i temporali andranno disponendosi in possibili linee di groppo o celle ad asse obliquo (fenomeni localmente di forte intensità), alimentate da sostenute correnti in quota con direttrice sud/occidentale.