Il bacino centro-occidentale del Mediterraneo è bersagliato dagli effetti di una profonda circolazione di bassa pressione, i cui risvolti perturbati sono acuiti dagli elevati contrasti termici in essere fra l’aria fredda artica che scende verso la Francia la Penisola Iberica rispetto a quella ben più calda che scorre dalla Libia verso il Sud Italia, la Grecia e le zone balcaniche.
L’Europa si trova così divisa su due fronti contrapposti, con l’aria fredda che dalle zone scandinave tende a propagarsi verso la Francia, la Germania e la Spagna, mentre l’aria calda nord-africana risale su parte delle nazioni orientali del Continente, ove si sono raggiunte punte di 28 gradi. L’Italia sta nel mezzo, con le temperature più basse sul Nord Italia, mentre le regioni meridionali sono coinvolte dall’avvezione calda nord-africana.
Sorprendenti nevicate fino a bassa quota sono cadute su alcune zone della Francia Meridionale: la discesa d’aria artica, richiamata dall’energico vortice depressionario sul Golfo del Leone, ha contribuito a generare nubi consistenti associate a forti rovesci sull’area pirenaica e zone affacciate al Mediterraneo. L’intensità delle precipitazioni ha infatti scaricato l’aria fredda presente in quota, consentendo queste straordinarie nevicate fuori periodo fino a bassa quota: la neve è stata segnalata in mattinata e fino al primo pomeriggio anche sull’area di Carcassonne, ai limiti della pianura, mentre sulla costa di Perpignano si sono avute precipitazioni con temperature di appena 5-6 gradi in pieno giorno, battendo tutti i precedenti record di freddo per Maggio. La neve è caduta abbondante fin da ieri sul Principato di Andorra, come possiamo notare dalla foto in basso, ma a quote di montagna.
Quest’episodio nevoso, in quanto ad eccezionalità, rammenta quello che si era verificato ad inizio Marzo, quando anche sulla costa di Perpignano caddero la bellezza di oltre 30 centimetri di neve.
Il maltempo ha picchiato particolarmente duro sul Nord Italia, specie tra Piemonte e Liguria, ma nelle ultime ore le precipitazioni si sono accentuate su tutta la fascia prealpina centro-orientale: punte di 100 millimetri si sono avuti nei pressi dei Monti Lessini, mentre sull’entroterra savonese le piogge accumulate hanno oscillato attorno ai 70-80 millimetri. La notevole intensità delle precipitazioni, associate alla risalita perturbata, ha favorito un certo calo della quota neve che, in alcune zone del Piemonte e su qualche vallata stretta delle Dolomiti, si è assestata attorno ai 1500-1600 metri d’altezza.