Lo scenario meteo sul Continente è drasticamente cambiato, per l’affondo di una saccatura d’aria fresca legata ad un vortice centrato sul Mare del Nord. Il sistema perturbato, sospinto dalle correnti nord-occidentali, si è addossato alle zone alpine per poi valicarle in giornata, favorendo la formazione d’intensi temporali su parte delle regioni settentrionali italiane, a causa del brusco cambio d’aria rispetto allo scenario che dominava in precedenza con temperature elevate ed umidità crescente.
Intensi temporali si sono sviluppati lungo una vasta linea di demarcazione fra masse d’aria dalle caratteristiche decisamente eterogenee: non solo parte del Nord Italia, ma i rovesci spesso grandinigeni hanno picchiato a tratti duro anche su tutta la regione alpina fino a coinvolgere la Repubblica Ceca e la Polonia. Sulle aree interessate dai forti temporali le temperature sono bruscamente crollate, proprio per il rovesciamento dell’aria fredda favorito dagli intensi fenomeni temporaleschi. La neve ha fatto la sua comparsa a quote medio-alte sulle Alpi, in genere al di sopra dei 2000-2200 metri.
Il fronte temporalesco al Nord non ha sfondato pienamente sulla Val Padana, interessando con più forza le aree alpine e portando fenomeni più sporadici in pianura. Nelle ultime ore una linea di groppo temporalesco ha attecchito in piena Val Padana Occidentale, fra il Basso Piemonte e parte della Lombardia, portando precipitazioni d’intensità marcata anche sul milanese. Si tratta delle ultime conseguenze dell’avvento dell’aria fresca, prima che la situazione torni più stabile con l’aumento della pressione che spinge da ovest. Il fronte freddo trasla verso levante, senza riuscire a spostarsi più a sud: le masse d’aria tiepide ed umide richiamate dal fronte hanno portato caldo sul resto d’Italia, ma specie sulle zone adriatiche dalla Romagna fino all’Abruzzo, con picchi di 30-32 gradi.